CEDIFOP
news n. 107 - Giugno 2015 - articolo 202
L’importanza del DDL 698 della
Regione Sicilia in ambito
Regionale, Nazionale e Internazionale
(di Manos Kouvakis)
Inizierà il 02/06/2015 e si concluderà
il 26/06/2015, il prossimo corso del CEDIFOP per Operatore Tecnico
Subacqueo - Saldatore Subacqueo, gli allievi iscritti provengono oltre
che dalla Sicilia, anche dalla Campania, Emilia Romagna, mentre
dall'estero si sono iscritti allievi provenienti da Cipro, Grecia e
Tunisia.
Il corso può essere definito uno "stage
formativo" (successivo al corso per OTS del CEDIFOP) presso una ditta
che opera nel settore e prevede 18 immersioni tecniche e due giornate
di esercitazioni in camera iperbarica, a completamento degli
standard formativi internazionali in riferimento ai tempi di
immersione e di fondo e alle attività in acqua, elencati dalla
didattica I.D.S.A. (International Diving Schools Association)
in Scuba e Surface (0-30 metri - immersioni dalla superficie) per il
raggiungimento del livello 2 “ Inshore Air Diver”.
Sono ammessi alla frequenza del corso
solo allievi in possesso della qualifica OTS conseguita presso scuole
attualmente Full Member IDSA, o che abbiano superato un assessment di
4 giorni presso CEDIFOP.
Va sottolineato che tutti i corsi del
CEDIFOP sono conformi agli standard formativi internazionali in
riferimento ai tempi di immersione, di fondo e di attività, stabiliti
dalla didattica IDSA. (International Diving Schools Association) per
il livello di qualifica richiesta; inoltre essendo CEDIFOP membro IMCA
nella Divisione Diving per Europa ed Africa si può affermare che i
corsi sono in linea con i documenti guida dall’International Marine
Contractors Association - IMCA (Course content is in line with
guidance document IMCA D 015 Mobile/Portable Surface Supplied System,
IMCA D 023 Diving Equipment Systems Inspection Guidance Note for
Surface Orientated Diving System-Air), cosi come è richiesto, anche,
nel documento dell’ENI spa del 5/Agosto/2013 “Requisiti HSE per i
fornitori di lavori subacquei”.
Per poter gestire con professionalità,
sicurezza e in modo ottimale, le attività subacquee al servizio
dell’industria nei cantieri sia inshore che offshore, devono
coesistere contemporaneamente le tre fondamentali tipologie di
standard internazionali, IDSA, IMCA, HSE (Standard che sono da anni
alla base dei percorsi formativi del CEDIFOP) così come si legge anche
nel disegno di legge n. 2751 dell’On.le Bergamini Deborah eletta in
Emilia-Romagna e Vicepresidente della IX Commissione Parlamentare
(Trasporti, Poste e Telecomunicazioni) nonché Presidente del Comitato
permanente sulla politica estera e relazioni esterne dell’unione
Europea, presentato in data 28 Novembre 2014 "Disciplina delle
attività lavorative subacquee e iperbariche"
(http://www.camera.it/leg17/995?sezione=documenti&tipoDoc=lavori_testo_pdl&idLegislatura=17&codice=17PDL0027560&back_to=http://www.camera.it/leg17/126?tab=2-e-leg=17-e-idDocumento=2751-e-sede=-e-tipo=)
"Bisogna tenere
conto che il mondo del lavoro e la situazione territoriale nei quali
può operare la figura professionale del sommozzatore industriale vanno
oltre i limiti regionali e nazionali e quindi, per sostenere la
mobilità professionale delle persone, i percorsi formativi sviluppati
nel settore devono seguire il percorso indicato dalle regole della
formazione nel settore industriale. Mentre in Italia è l'Istituto per
lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (ISFOL) che
declina le competenze necessarie dell'operatore che opera in ambito
portuale ai fini dell'adozione di un piano didattico per una
formazione adeguata, in ambito offshore questa formazione deve essere
organizzata in coerenza con le tre tipologie di standard presenti in
ambito internazionale:
1) gli
standard formativi stabiliti dall’International Diving Schools
Association (IDSA) che rappresenta l'unica associazione didattica
nella subacquea industriale a livello internazionale, così come in
ambito sportivo abbiamo diverse didattiche PADI, CMAS, SSI e altro. È
interessante sottolineare che corsi formativi nazionali, come quelli
provenienti dagli Stati Uniti d'America o dal Canada, fanno sempre
riferimento alla didattica dell'IDSA che, a livello mondiale, ha
elaborato delle regole per la formazione nel settore inshore e
offshore in base a una più che quarantennale esperienza, desunta dalle
scuole che aderiscono a tale Associazione a livello mondiale;
2) gli
standard operativi (dall’International Marine Contractors Association
(IMCA), applicabili nel cantiere (in essi rientra anche la citata
normativa UNI 11366 sulla sicurezza e tutela della salute nelle
attività subacquee ed iperbariche professionali al servizio
dell'industria – procedure operative;
3) gli Standard di
sicurezza dell’Health and Safety Executive (HSE) quali, per esempio,
le norme HSE del Regno Unito. Solo la corretta applicazione di questi
standard può garantire una maggiore spendibilità della qualifica del
sommozzatore italiano a livello internazionale, riportando la
categoria al livello che le spetta per la storia e per le competenze
che la caratterizzano.
Lo stesso registro
dei sommozzatori deve essere suddiviso in più categorie, in base alla
formazione e alle competenze dell'iscritto, così come oggi avviene in
tutto il mondo, dove ci sono regole per la sicurezza e per la
professionalità di questo settore. Si può, per esempio, fare
riferimento, per l'Italia, al modello proposto dall'ENI Spa, che
prevede regole simili a quelle esistenti nel resto del mondo. "
In Italia l'unica legislazione
esistente risale al 1982 e riguarda solo attività all'interno delle
aree portuali, situazione che penalizza i titoli italiani in ambito
internazionale dove fa da padrone IMCA (International Marine
Contractors Association) che riconosce solo i paesi che hanno una
legislazione per l'offshore diving e il controllo del loro territorio,
cosa che in Italia ad oggi manca.
Ma l’Italia potrebbe soddisfare questa
mancanza legislativa con l'approvazione definitiva del D.D.L. 698
"Norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei
contenuti formativi per l’esercizio delle attività della subacquea
industriale", della Regione Sicilia (ormai in dirittura finale all’ARS
– Assemblea regionale Siciliana, per essere trasformata in legge –
testo che si può leggere qui:
http://www.ars.sicilia.it/icaro/default.jsp?icaDB=221&icaQuery=16.LEGISL+E+00698.NUMDDL,
perché include le aree offshore - articolo 2.4,b che definisce il
territorio dell’applicazione anche come le "…acque marittime non
territoriali (off-shore), quando alle attività di cui sopra sono
connessi interessi regionali o quando alle medesime sono interessate
persone e aziende nazionali.", mentre il controllo del territorio
è garantito dall'iscrizione al registro regionale presso l'assessorato
al lavoro su tre livelli di attività Inshore Air Diver/livello 1,
Offshore Air Diver/livello 2 ed Offshore Sat Diver/livello 3, per chi
ha realizzato percorsi formativi (articolo 5,3 ed articolo 6.2, dove
in particolare riporta che i percorsi formativi: "... devono essere
conformi nei contenuti agli standards internazionalmente riconosciuti
dall’International Diving Schools Association (IDSA) e, per le parti
eventualmente operate presso le imprese di cui al comma 3
dell’articolo 2, alle prescrizioni e linee guida fissate dalla
normativa UNI 11366 ‘Norme per la sicurezza e la tutela della salute
nelle attività subacquee ed iperbariche professionali al servizio
dell’industria’ e sui controlli che devono essere effettuati per il
rispetto di obblighi e requisiti generali in materia di salute,
sicurezza ed ambiente (HSE), anche in conformità alle linee guida di
International Marine Contractors Association (IMCA)."), in modo
tale che il “tesserino” della Regione Sicilia, per gli iscritti al
registro regionale, diventi immediatamente spendibile in ambito
internazionale negli impianti offshore di tutto il mondo, facendo
diventare la Sicilia punto di riferimento dell'Italia e dell'intero
Mediterraneo, in questo strategico e importantissimo settore della
subacquea industriale.
Un disegno di legge, che presto sarà
trasformato in legge, ma anche un modello da prendere in
considerazione per i paesi fuori dal Documento IMCA D05/15 che
annovera i paesi di tutto il mondo che hanno una legislazione, come
quella che attualmente l’Italia avrà tramite la Regione Sicilia,
valida nel loro territorio. Questi paesi, ad oggi, sono: Australia,
Brasile, Canada, India, Nuova Zelanda, Sud Africa, mentre i paesi
europei sono Svezia, Olanda, Norvegia, Francia e UK tramite la
certificazione dell’HSE britannica, con un modello simile a quello che
sta per essere proposto per l’Italia tramite la certificazione della
Regione Sicilia, con l’approvazione del DDL 698.
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Palermo, al via il 2 giugno il corso del Cedifop per “Operatore
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CEDIFOP
news n. 106 - Maggio 2015 - articolo 201
Aspettando il DDL 698
(di Manos Kouvakis)
Confermata Finita la maratona per
l'approvazione della finanziaria, si comincia a ritornare alla
normalità e alle questioni quotidiane "urgenti". I lavori
riprenderanno a partire da giorno 12 (per questa settimana solo la
commissione IV (AMBIENTE E TERRITORIO) ha programmato 2 riunioni,
nessun incontro nelle altre commissioni, come nella settimana
precedente.
Al rientro, le commissioni dovranno dare la priorità alla definizione
dei seguenti disegni di legge che aspettavano l'approvazione del
bilancio per essere esaminate (il DDL 698 è stato già esaminato in V
Commissione - Cultura, Formazione e Lavoro – nella seduta n. 196 del
12.11.14 ed approvato con il parere favorevole del Governo Regionale )
o calendarizzate per l'aula per il voto definitivo
(
http://www.cronacheparlamentarisiciliane.it/le-decisioni-della-conferenza-dei-capigruppodocumenti-finanziari-ok-da-commissioni-entro-il-18/)
:
-
testo unico in materia di edilizia
(841),
-
DDL in materia di trasporti marittimi
con le isole minori (694),
-
DDL in materia di demanio trazzerale
(349),
-
DDL in materia di pensioni integrative
Istituto vini e olii di Sicilia (914),
-
DDL in materia di professioni subacquee
(698)
Il DDL 698 "Norme per il riconoscimento
della professione e disciplina dei contenuti formativi per l’esercizio
delle attività della subacquea industriale" prevede l'obbligatorietà
dell'iscrizione ad un Registro Regionale, presso l'assessorato al
lavoro, dei commercial diver su 3 livelli (INSHORE AIR DIVER /
OFFSHORE AIR DIVER e OFFSHORE SAT DIVER) per le attività lavorative
subacquee, sia in inshore che offshore, nelle acquee Siciliane fuori
dall'ambito portuale, in quanto all'interno dei porti vale il DM
13/01/1979 "Istituzione della categoria dei sommozzatori in servizio
locale", cosi come specificato anche dall'articolo 2,6 del DDL. Senza
l'iscrizione al Registro Regionale (successiva a quella presso una
Capitaneria di Porto) accessibile a coloro che hanno realizzato
percorsi formativi specifici, con elevati standard di qualità e
sicurezza, sarà impossibile svolgere attività lavorative subacquee in
Sicilia lavorando negli impianti inshore e offshore nelle acquee
siciliane (vedi per esempio certificazioni HSE-UK ecc)
Il DDL 698, può essere visionato su questo link:
http://www.ars.sicilia.it/icaro/default.jsp?icaDB=221&icaQuery=16.LEGISL+E+00698.NUMDDL
E' molto interessante l'articolo 6.2
del DDL, che recita:
"Gli interventi di cui al comma 1 devono essere conformi nei contenuti
agli standards internazionalmente riconosciuti dall’International
Diving Schools Association (IDSA) e, per le parti eventualmente
operate presso le imprese di cui al comma 3 dell’articolo 2, alle
prescrizioni e linee guida fissate dalla normativa UNI 11366 ‘Norme
per la sicurezza e la tutela della salute nelle attività subacquee ed
iperbariche professionali al servizio dell’industria’ e sui controlli
che devono essere effettuati per il rispetto di obblighi e requisiti
generali in materia di salute, sicurezza ed ambiente (HSE), anche in
conformità alle linee guida di International Marine Contractors
Association (IMCA)".
Ormai i tempi sono maturi, e noi aspettiamo fiduciosi i passaggio
finale, che aprirà nuovi scenari per la prima volta in Italia, dopo
un'attesa di 35 anni, impensabili fino a qualche mese fa.
Ma altri appuntamenti si stanno avvicinando, uno fra tutti, ma non
meno importante il meeting IMCA per la sezione Europa ed Africa, che
quest'anno si svolgerà, giorno 9 giugno, in Italia, a Livorno.
Sarebbe fantastico arrivare a questo appuntamento con la legge già
approvata.
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Sicilia una legge per la subacquea industriale
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Aspettando
il DDL 698
La Voce di New York:
La Sicilia avrà una legge sulla subacquea industriale
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CEDIFOP
news n. 106 - Maggio 2015 - articolo 200
Disegni di legge 698 (Regione
Sicilia), 2751 (Camera dei Deputati) e norma UNI 11366
(di Manos Kouvakis)
Confermata anche per il 2015 la
partecipazione del CEDIFOP come Socio Effettivo dell' UNI - Ente
Nazionale Italiano di Unificazione - e la partecipazione attiva nella
commissione sicurezza e in particolare nei tre organi tecnici dei
gruppi di lavoro: GL "Sicurezza nelle attività subacquee ed
iperbariche industriali", che si occupa della norma 11366 “; "Metodi e
sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro" e
"Dispositivi di protezione delle vie respiratorie". CEDIFOP è socio
effettivo dell’UNI sin dal 2010.
UNI (www.uni.com ) è un’associazione
privata riconosciuta dallo Stato e dall’Unione Europea, che studia,
elabora, approva e pubblica le norme tecniche volontarie - le
cosiddette “norme UNI” - in tutti i settori industriali, commerciali e
del terziario.
Possiamo definire una norma, semplicemente come un documento che dice
"come fare bene le cose", garantendo sicurezza, rispetto per
l'ambiente e prestazioni certe.
Secondo il Regolamento UE 1025 del Parlamento Europeo e del Consiglio
del 25 ottobre 2012 sulla normazione europea, per "norma" si intende:
"una specifica tecnica, adottata da un organismo di normazione
riconosciuto, per applicazione ripetuta o continua, alla quale non è
obbligatorio conformarsi”.
Spesso, tra la normazione tecnica e la legislazione esiste un rapporto
stretto, a volte inevitabile, ma anche complesso. Se infatti
l’applicazione delle norme tecniche non è di regola obbligatoria,
quando queste vengono richiamate nei provvedimenti legislativi può
intervenire un livello di cogenza, delimitato pur sempre dal contesto
di riferimento.
Va inoltre sottolineato che tutte le norme UNI sono protette da
diritto d'autore; esso prevede il divieto della riproduzione, anche
parziale, delle norme e dei prodotti UNI su qualsiasi supporto:
cartaceo, elettronico, magnetico ed altri, senza preventiva
autorizzazione scritta da parte dell'UNI. L’utilizzo di queste norme è
condizionato al pagamento di una royalty.
Nel 2010, il gruppo di lavoro “Sicurezza nelle attività subacquee ed
iperbariche industriali” ha creato la norma UNI 11366 del 2010, dal
titolo “Sicurezza e tutela della salute nelle attività subacquee ed
iperbariche professionali al servizio dell'industria”, alla quale ha
fatto riferimento il presidente Monti nel Decreto Sviluppo del 2012 -
articolo 21 – (Modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152,
in materia di promozione degli investimenti offshore) - comma 3 "Le
attività di cui all’articolo 53 del Decreto del Presidente della
Repubblica 24 maggio 1979, n.886, sono svolte secondo le norme
vigenti, le regole di buona tecnica di cui alla norma UNI 11366".
Questo passaggio fa riferimento al D.P.R. del 24 maggio 1979, n. 886
"Integrazione ed adeguamento delle norme di polizia delle miniere e
delle cave, contenute nel decreto del Presidente della Repubblica 9
aprile 1959, n. 128, al fine di regolare le attività di prospezione,
di ricerca e di coltivazione degli Idrocarburi nel mare territoriale e
nella piattaforma continentale”, dove leggiamo al Capo VII “Impiego di
Operatori Subacquei” Art. 53. Prescrizioni generali "Le prestazioni
lavorative in immersione per il posizionamento della piattaforma, per
l'ispezione e la manutenzione delle attrezzature sommerse o per lavori
assimilabili, devono essere effettuate solamente da personale esperto
e fisicamente idoneo, diretto da un responsabile di comprovata
capacità, nel rispetto delle norme specifiche in materia e delle
regole della buona tecnica...."; ma tutto ciò non fa della norma UNI
una “legge” estesa anche all’interno delle aree portuali o in ambito
inshore.
Essa rimane quindi sempre una norma di carattere volontario
nell’applicazione, mentre va sottolineato che il rapporto della norma
con il Decreto Sviluppo del 2012, è delimitato, cosi come la
legislazione attuale prevede, dal contesto di riferimento, e cioè
"Integrazione ed adeguamento delle norme di polizia delle miniere e
delle cave, al fine di regolare le attività di prospezione, di ricerca
e di coltivazione degli Idrocarburi nel mare territoriale e nella
piattaforma continentale”, attività che devono essere svolte secondo
le regole di buona tecnica di cui alla norma UNI 11366.
Eccezione potrebbe diventare la Regione
Sicilia, con il DDL 698 “Norme per il riconoscimento della professione
e disciplina dei contenuti formativi per l’esercizio delle attività
della subacquea industriale”, già esaminato in V Commissione -
Cultura, Formazione e Lavoro – nella seduta n. 196 del 12.11.14 ed
approvato con il parere favorevole del Governo Regionale, con il quale
si amplia il campo applicativo della norma UNI 11366 all'ambito delle
acque marittime regionali e interne e delle acque marittime non
territoriali (offshore), quando alle attività di cui sopra sono
connessi interessi regionali o quando alle medesime sono interessate
persone e aziende nazionali, prescrivendo nell’articolo 6 comma 2 (che
fa riferimento alla normativa UNI 11366), che “… per le parti
eventualmente operate presso le imprese di cui al comma 3
dell’articolo 2, alle prescrizioni e linee guida fissate dalla
normativa UNI 11366 …” allargando l’applicazione della suddetta norma
ai cantieri in ambito offshore, inshore e acque interne.
Questo rapporto fra la legislazione
Italiana e le norma UNI 11366 è molo più chiaro nel disegno di Legge
n. 2751 "Disciplina delle attività lavorative subacquee e iperbariche"
presentato alla camera dei deputati il 26 novembre 2014, dall’On.
Deborah Bergamini, eletta nella XI circoscrizione (Emilia Romagna) e
vicepresidente della IX Commissione parlamentare (Trasporti, Poste e
Telecomunicazioni) nonché Presidente del Comitato permanente sulla
politica estera e relazioni esterne dell’UE, dove leggiamo
testualmente nella parte che riguarda la formazione dei commercial
divers Italiani: “… in ambito offshore questa formazione deve essere
organizzata in coerenza con le tre tipologie di standard presenti in
ambito internazionale:
1) gli standard formativi stabiliti dall’International Diving Schools
Association (IDSA) che rappresenta l'unica associazione didattica
nella subacquea industriale a livello internazionale, così come in
ambito sportivo abbiamo diverse didattiche PADI, CMAS, SSI e altre. È
interessante sottolineare che corsi formativi nazionali, come quelli
provenienti dagli Stati Uniti d'America o dal Canada, fanno sempre
riferimento alla didattica dell'IDSA che, a livello mondiale, ha
elaborato delle regole per la formazione nel settore inshore e
offshore in base a una più che quarantennale esperienza, desunta dalle
scuole che aderiscono a tale Associazione a livello mondiale;
2) gli standard operativi (dall’International Marine Contractors
Association (IMCA), applicabili nel cantiere (in essi rientra anche la
citata normativa UNI 11366 sulla sicurezza e tutela della salute nelle
attività subacquee ed iperbariche professionali al servizio
dell'industria – procedure operative);
3) gli Standard di sicurezza dell’Health and Safety Executive (HSE)
quali, per esempio, le norme HSE del Regno Unito. Solo la corretta
applicazione di questi standard può garantire una maggiore
spendibilità della qualifica del sommozzatore italiano a livello
internazionale, riportando la categoria al livello che le spetta per
la storia e per le competenze che la caratterizzano….”
Concetto che viene ribadito anche nell’Art. 5. (Registro dei
sommozzatori): comma 5 “Le operazioni di immersione abilitate ai sensi
del comma 3 devono essere conformi agli standard internazionalmente
riconosciuti dell’International Diving Schools Association (IDSA)
relativi ai tempi di fondo e al numero e alla tipologia di immersioni
e, per le parti eventualmente operate presso le imprese, alle
prescrizioni e alle linee guida della normativa UNI 11366 recante
«Norme per la sicurezza e la tutela della salute nelle attività
subacquee ed iperbariche professionali al servizio dell'industria». I
controlli per il rispetto degli obblighi e dei requisiti generali in
materia di salute, di sicurezza e di ambiente devono essere conformi
agli standard stabiliti dall’Health and Safety Executive (HSE) e alle
linee guida emanate dall’International Marine Contractors Association
(IMCA). “
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norma UNI 11366
CEDIFOP
news n. 105 - Aprile 2015 - articolo 199
Presentazione del libro “Garanzia
Giovani – La Sfida” all’ARS
(di Manos Kouvakis)
Presentato
venerdì 27 marzo nella Sala Gialla dell'ARS (Assemblea Regionale
Siciliana) a Palermo, in presenza di uno degli autori del
libro, Daniele Fano che ha seguito in prima persona, come Capo della
Segreteria Tecnica del ministro Giovannini, la nascita del piano
europeo Garanzia Giovani in Italia.
Alla
presentazione
palermitana del libro
sono intervenuti (nella
foto da sinistra a destra):
1) Dr. Francesco
Paolo Sieli Direttore
Scuola Internazionale di Medicina dello Sport del Centro "E. Majorana"
di Erice
2) Dott. Salvatore Pirrone Direttore Generale Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali
3) On. Totò
Lentini Vicepresidente
Commissione III - Attività Produttive - Primo firmatario DDL 698
4) Giulio
Ambrosetti giornalista
5) Prof. Avv. Bruno Caruso Assessore
Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro
6) Daniele
Fano - autore del libro
7) Prof. Roberto
Tripodi Presidente
onorario ASASI - Associazione delle Scuole Autonome della Sicilia
8) Manos
Kouvakis - direttore Cedifop
Centro Studi
Il libro
affronta il tema europeo "Garanzia Giovani" finalizzato a orientare,
aiutare e preparare i giovani alle sfide del nuovo millennio, fuori
dagli schemi tradizionali, per attuare un programma di inclusione
sociale per tutti i giovani. Garanzia Giovani si presenta come un
modello di cooperazione Stato-Regioni, rivisitando la concezione della
scuola che non orienta alla capacità del fare e non migliora le
competenze dei giovani. L’attuazione della Garanzia Giovani
rappresenta una serie di sfide per Stato, Regioni e utenti, essa parte
oggi , ma si proietta in prospettiva per il futuro. La
Raccomandazione Europea: Garanzia Giovani in pillole e il Piano
Italiano Garanzia Giovani in pillole poste a confronto. Nel testo c'è
un ampio riferimento alle attività del CEDIFOP, nelle pagine 12,
133,135 e 136.
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CEDIFOP news
n. 105 - Aprile 2015 - articolo 198
La Tv greca Nerit in Sicilia per un
programma sulla metalmeccanica subacquea del Cedifop
(di Peppe Messina)
Anche se non sostenuta dalla Regione e
dall’Unione europea, la formazione professionale in materia di
metalmeccanica subacquea dell’Isola è oggetto d’interesse da parte
della Tv greca Nerit. Merito dei corsi organizzati e gestiti dal
Cedifop
In Grecia si parla di formazione professionale siciliana, non per
sottolinearne limiti e clientele politico-affaristiche, ma per
esaltare il modello formativo d’eccellenza che da anni offre il
Cedifop di Palermo in un segmento di altissima specializzazione come
quello della metalmeccanica subacquea. E lo fa con la tv nazionale
greca Nerit. La Grecia, è noto, è un Paese dell’Unione europea che sta
attraversando una gravissima crisi economico-finanziaria, al punto da
rischiare l’uscita dall’euro. Eppure in Grecia ci sono aziende che
operano nel settore della metalmeccanica subacquea pronte ad assumere
giovani formati da un centro di formazione professionale della
Sicilia: cosa, questa, che deve fare riflettere.
La crisi morderà pure, ma si può
trovare lavoro anche in un periodo di recessione economica se la
qualifica dei giovani formati risponde a standard altamente
qualitativi in un settore strategico. E quella del
metalmeccanico-sommozzatore, a quanto pare, è una qualifica
ambitissima, vista la presenza di piattaforme petrolifere in tutto il
Mediterraneo. Abbiamo già parlato, nelle scorse settimane, di questo
centro di alta formazione professionale della Sicilia - il Cedifop -
che ha sede dell’area portuale di Palermo. E non c’è da stupirsi se
questo centro, che non usufruisce di fondi pubblici, sia citato come
esempio positivo nel volume 'Garanzia Giovani - La sfida' (di Daniele
Fano, Elisa Gambardella e Francesco Margiocco, libro che verrà
presentato nei prossimi giorni a Palermo) anche per la capacità di
rispettare tutti gli standard internazionali di qualità previsti nelle
attività di formazione in questo settore. Non è un caso, ad esempio,
se questo centro siciliano intrattenga rapporti stabili con Cipro,
Paese dove si concentra il più elevato numero di autorizzazioni alle
perforazioni con piattaforme offshore alla ricerca di gas e petrolio.
Una troupe della televisione nazionale
greca Nerit (www.nerit.gr), proprio
due settimane fa, è stata in visita a Palermo per raccontare,
nell’ambito della convenzione tra Cedifop e alcune aziende greche che
operano nel settore della subacquea industriale, come vengono formati
i giovani metalmeccanici-sommozzatori in Sicilia. La troupe televisiva
greca è stata a Palermo nei giorni scorsi (ne facevano parte Elena
Katrici ( Έλενα Κατριτση ) giornalista e conduttrice della
trasmissione “Prosopika”, Trasibulos Mitaftsis (Θρασύβουλος Μιταφτσής)
cameraman , Asthenidis Michele (Ασθενίδης Μιχαήλ) tecnico del suono e
Giovanni Socrate (Τζοβάνης Σωκράτης) per raccontare le fasi salienti
della didattica, ovvero le immersioni e il lavoro che si svolge
sott’acqua. L’immersione dei sub-metalmeccanici che si sono cimentati
in alcune fasi di saldatura subacquea è stata realizzata dagli allievi
del corso di ‘Ots Saldatore Subacqueo’ provenienti da Cipro e da
alcune regioni italiane come Lazio, Lombardia, Sardegna, Veneto e,
naturalmente, Sicilia.
Va ricordato che i corsi del Cedifop
sono frequentati non soltanto da siciliani, ma anche da ragazzi che
arrivano da altre parti dell’Italia e da giovani che arrivano da altri
Paesi del mondo. Non manca qualche paradosso, se è vero che al corso
che inizierà a settembre, su 20 posti disponibili (tanti ne ospita un
corso), 19 giovani non sono siciliani (c’è ancora disponibile un
posto, ma non è detto che sia siciliano). Questo perché la pubblica
amministrazione siciliana e l’Unione europea non sostengono
finanziariamente questi corsi di formazione. I giovani debbono pagare.
E in Sicilia, per i ragazzi, non è facile trovare circa 4 mila euro
per pagare la partecipazione a questo particolare corso di formazione
professionale.
Tornando alla presenza della troupe
greca, va detto che rientra nelle attività del Cedifop finalizzate a
promuovere rapporti di conoscenza e cooperazione con gli altri Paesi
del Mediterraneo. Proprio in questi giorni il Cedifop ha stipulato un
accordo con un’azienda greca, la ‘Mae Limited’, che riguarda gli
allievi che hanno completato il livello di preparazione di ‘Inshore
air diver’ (immersione fino a meno 30 metri di profondità). Agli
allievi è stata offerta l’opportunità di uno stage retribuito in
azienda, con possibilità successiva di assunzione presso aziende
greche, scozzesi o irlandesi. In atto, hanno fruito di questa
opportunità alcuni allievi dei corsi precedenti, ed altri partiranno
nelle prossime settimane.
Inoltre, continua anche la
collaborazione del Cedifop con le strutture governative cipriote e, in
particolare, con il “kentrikos foreas Cyprou” (
http://www.kentrikosforeas.org.cy ), struttura governativa
che aiuta i cittadini ciprioti (grazie ai fondi europei) a partecipare
ai programmi dell’ente di formazione palermitano. Cittadini ciprioti
che, da più di 3 anni, sono costantemente presenti nei percorsi
formativi della scuola palermitana. Non a caso una delegazione
ufficiale del governo cipriota con in testa il presidente della
federazione di commercial divers di Cipro, Antonis Adamou, arriverà in
visita ufficiale in Sicilia nella terza decade di aprile.
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CEDIFOP news
n. 105 - Aprile 2015 - articolo 197
“Garanzia Giovani”: la sfida del
Parlamento europeo alla Troika
(di Giulio
Ambrosetti)
“Garanzia Giovani” è la prima iniziativa
economica concreta adottata dal Parlamento europeo.
Un piano per il lavoro che per l’Italia vale un miliardo e 200 milioni
di euro.
Il 27 marzo, a Palermo, la presentazione di un libro che racconta come
utilizzare queste risorse
“Garanzia Giovani” è la prima
iniziativa economica concreta adottata dal Parlamento europeo e non
dalla Commissione europea. Per la prima volta da quando esiste
l’Unione europea sono gli europarlamentari che hanno deciso di
intervenire a sostegno del lavoro che oggi non c’è. Questo piano per
il lavoro si articola in sei anni (ha preso il via lo scorso anno e si
concluderà nel 2020) e interessa i Paesi europei dove il tasso di
disoccupazione supera il 25 per cento. L’Italia, purtroppo, è tra
questi. La Sicilia lo è ancora di più, se è vero che la disoccupazione
giovanile sfiora il 70 per cento!
Il nostro Paese ha ricevuto dal
Parlamento europeo un finanziamento pari a un miliardo e 200 milioni
di euro. Risorse che potrebbero essere utilizzate per combattere un
fenomeno in crescita: la proliferazione dei cosiddetti Neet, ovvero i
giovani che non studiano, non lavorano e non cercano lavoro. Il
timore, per ciò che riguarda la Sicilia, è che queste risorse
finanziarie vengano utilizzate male (per esempio, in sostituzione dei
fondi europei non spesi e riprogrammati che il governo Renzi ha
scippato alla Regione), o non vengano utilizzate affatto sia a causa
della solita disorganizzazione, sia perché verranno dirottate verso
altre Regioni del nostro Paese.
In Sicilia, in materia di politiche del lavoro, la confusione è tanta.
Anche se, a dir la verità, il nuovo assessore regionale, Bruno Caruso,
sta provando a mettere un po’ di ordine tra il caos provocato dai suoi
predecessori. Insomma, ci sono ritardi anche nell’utilizzazione di
questa linea di finanziamento, che pure è importante, considerato che
in Sicilia di Neet ce ne sono proprio tanti.
Forse a chiarire un po’ le idee ai governanti siciliani potrebbe
essere un volume che verrà presentato a Palermo il prossimo 27 marzo
nella Sala Gialla di Palazzo Reale, la sede del Parlamento dell’Isola.
“Garanzia Giovani: la sfida”: questo il titolo del libro che cade
proprio a pennello, se è vero che, come già accennato, la Regione
siciliana fatica anche a utilizzare al meglio queste risorse. Alla
presentazione saranno presenti gli autori: Elisa Gambardella (che
lavora nella Segreteria Tecnica del ministro del Lavoro, Giuliano
Poletti), Francesco Margiocco (giornalista del Secolo XIX di Genova) e
Daniele Fano, economista e manager, che ha seguito in prima persona la
nascita di garanzia Giovani come capo della Segreteria Tecnica dell’ex
ministro, Enrico Giovannini.
Al di là di quello che diranno alla
presentazione del volume (dove si può leggere la prefazione del
giornalista economico, Dario Di Vico), va detto che “Garanzia Giovani”
punta a orientare, aiutare e preparare i giovani alle sfide del nuovo
millennio, al di là degli schemi tradizionali. Siamo davanti a uno
strumento che si presenta come un modello di cooperazione
Stato-Regioni. Un piano per il lavoro originale che è anche un invito
a rivisitare la concezione della scuola che, spesso, non orienta alla
capacità del fare e non migliora le competenze dei giovani.
Per la cronaca, va detto che non sono mancate le polemiche. Ed è anche
logico: è la prima volta che le oligarchie che controllano l’Unione
europea sono state costrette a cedere un piccolo spazio di azione al
Parlamento europeo. E a Bruxelles e a Strasburgo - questo si è capito
- la democrazia non è ben vista, soprattutto se si interviene con
fondi pubblici in materia di lavoro. Insomma, è un esperimento che i
veri poteri forti che oggi controllano l’Unione europea - e cioè la
Troika, le banche, la finanza e l’alta burocrazia: tutti soggetti che
operano indisturbati senza avere alle spalle il consenso popolare -
guardano con preoccupazione e con sospetto.
Volendo, “Garanzia Giovani” è il primo,
timido passo verso per un’Unione che potrebbe tornare ad essere molto
più democratica rispetto a un presente in cui l’anima popolare
dell’Europa sembra essere scomparsa.
Ultima notazione: nel volume viene
citato un paio di volte un centro di formazione professionale che
opera in Sicilia: il Cedifop. Si tratta di un centro che forma
personale altamente specializzato in un segmento particolare
dell'industria: la metalmeccanica subacquea.
La particolarità di questo centro formativo di eccellenza che ha sede
a Palermo, nell'area portuale (i giovani formati da questo centro
trovano subito lavoro in Italia e all'estero), è che non riceve
sovvenzioni né dalla regione, né dall'Unione europea. Eppure,
Bruxelles interviene nella formazione e nelle politiche attive del
lavoro con il Fondo sociale europeo. Risorse mai arrivate al Cedifop,
che pure viene citato come esempio virtuoso in un volume che promuove
un piano per il lavoro targato Unione europea.
Insomma - questo il messaggio che si
ricava - la Sicilia avrà mille problemi non ancora risolti, ma non è
tutta da buttare. Anche se chi si dà veramente da fare e, magari, si
fa notare a livello europeo è, spesso - come nel caso del Cedifop -
ignorato da quella politica che gestisce i fondi europei.
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secondo Daniele Fano
CEDIFOP news
n. 104 - Marzo 2015 - articolo 196
Presentazione del libro “Garanzia
Giovani – La Sfida” alla Rai e all’ARS
(di Manos Kouvakis)
Sarà presentato, lunedì 16 Marzo pv, nella rubrica politica di
RaiNews24, "Il Transatlantico", condotta da Donato Bendicenti, in
presenza di Daniele Fano, il libro "Garanzia giovani - La Sfida". La
trasmissione televisiva che va in onda da lunedì a venerdì, è
suddivisa in due parti, nella prima dalle 18.30 alle 19.00 si discute
della giornata politica con ospito due parlamentari mentre nella
seconda parte, dalle 19.10 circa alle 19.30, c'è un approfondimento
tematico, ed è proprio in questo spazio che sarà presentato il libro (http://www.rainews.it/dl/rainews/live/ContentItem-3156f2f2-dc70-4953-8e2f-70d7489d4ce9.html).
La presentazione del libro in Sicilia è programmata per venerdì 27
marzo, alle ore 16.00 nella Sala Gialla dell'ARS (Assemblea Regionale
Siciliana) Piazza della Vittoria 22-23, Palermo, in presenza degli
autori Elisa Gambardella che lavora nella Segreteria Tecnica del
ministro Poletti, Francesco Margiocco, giornalista del Secolo XIX di
Genova, e Daniele Fano che ha seguito in prima persona, come Capo
della Segreteria Tecnica del ministro Giovannini, la nascita del piano
europeo Garanzia Giovani in Italia.
Alla presentazione palermitana del libro interverranno diverse
autorità nazionali e regionali.
Il libro affronta il tema europeo "Garanzia Giovani" finalizzato a
orientare, aiutare e preparare i giovani alle sfide del nuovo
millennio, fuori dagli schemi tradizionali, per attuare un programma
di inclusione sociale per tutti i giovani. Garanzia Giovani si
presenta come un modello di cooperazione Stato-Regioni, rivisitando la
concezione della scuola che non orienta alla capacità del fare e non
migliora le competenze dei giovani. L’attuazione della Garanzia
Giovani rappresenta una serie di sfide per Stato, Regioni e utenti,
essa parte oggi , ma si proietta in prospettiva per il futuro. La
Raccomandazione Europea: Garanzia Giovani in pillole e il Piano
Italiano Garanzia Giovani in pillole poste a confronto. Nel testo c'è
un ampio riferimento alle attività del CEDIFOP, nelle pagine 12,
133,135 e 136.
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CEDIFOP news
n. 104 - Marzo 2015 - articolo 195
La TV nazionale greca NERIT in
visita al CEDIFOP di Palermo
(di Manos Kouvakis)
Arrivata il 07/03/2015 al Porto di
Palermo alle ore 13.00 una troupe della TV nazionale greca NERIT (www.nerit.gr),
composta da: Elena Katrici ( Έλενα Κατριτση ) giornalista e
conduttrice della trasmissione “Prosopika”, Trasibulos Mitaftsis (Θρασύβουλος
Μιταφτσής) cameraman , Asthenidis Michele (Ασθενίδης Μιχαήλ) tecnico
del suono e Giovanni Socrate (Τζοβάνης Σωκράτης) regista, per
riprendere una immersione del CEDIFOP al Molo Sammuzzo.
L’immersione ha avuto come tema la
saldatura subacquea, i diver in immersione sono stati gli allievi del
corso di OTS-Saldatore Subacqueo, provenienti da Cipro Lazio
Lombardia Sardegna Sicilia e Veneto, che sosterranno gli esami finali
lunedì 09 marzo, innanzi ad una commissione esaminatrice nominata con
decreto assessoriale e composta da un funzionario dell’assessorato
nella qualità di Presidente, un funzionario della Capitaneria di Porto
di Palermo e 2 docenti del Cedifop.
La presenza della troupe greca, rientra
nelle attività del CEDIFOP finalizzate a promuovere rapporti di
conoscenza e cooperazione fra la scuola siciliana e gli altri paesi
del mediterraneo, con la finalità di fare della Sicilia un punto di
riferimento nel mediterraneo in questo settore. Proprio in questo
periodo, con una azienda greca, MAE LIMITED, è stato stilato un
protocollo, che riguarda gli allievi che hanno completato il livello
di preparazione di INSHORE AIR DIVER – equivalente all’iscrizione al
primo livello del registro regionale previsto nel DDL 698 “Norme
per il riconoscimento della professione e disciplina dei contenuti
formativi per l’esercizio delle attività della subacquea industriale”,
ai quali è offerta l’opportunità di uno stages retribuito in azienda,
con possibilità successiva di assunzione presso aziende greche,
scozzesi o irlandesi.
Continua invece la collaborazione del
CEDIFOP con le strutture governative cipriote ed in particolare con il
“kentrikos foreas Cyprou”, (http://www.kentrikosforeas.org.cy)struttura
governativa che si occupa di sovvenzioni ai cittadini ciprioti, con
fondi Europei per partecipare ai programmi del CEDIFOP. Cittadini
ciprioti che, da più di 3 anni, sono costantemente presenti nei
percorsi formativi della scuola palermitana, l’obbiettivo finale del
gruppo cipriota è quello di incrementare la loro presenza all’interno
di questi percorsi formativi.
Proprio per questo, una delegazione
ufficiale, composta da due deputati del governo cipriota e dal
presidente della federazione cipriota di commercial divers, Antonis
Adamou, arriveranno, in visita ufficiale, in Sicilia verso il 20
aprile prossimo, per avviare trattative sia con il governo regionale,
che con il Cedifop.
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CEDIFOP news
n. 104 - Marzo 2015 - articolo 194
Subacquea industriale: a Palermo
opera un centro internazionale che non forma siciliani!
(di Peppe Messina)
Si chiama Cedifop e prepara tecnici
altamente specializzati che operano in tutto il mondo. La Regione lo
esclude dai finanziamenti. Risultato: un corso costa oltre 4 mila
euro. E i giovani dell’Isola non hanno i soldi per frequentare tali
corsi.
Ha sede in Sicilia e forma tecnici
subacquei che operano in tutto il mondo. Ma dal prossimo settembre a
seguire questi corsi di alta formazione professionale non ci saranno
più siciliani! Arriveranno dalle altre Regioni italiane e da altri
Paesi del mondo (Tunisia, Cipro, Albania, Grecia). Ma - lo ribadiamo -
niente siciliani. Sono i soliti paradossi di un’Isola dalle mille
contraddizioni. Anche se, questa volta, la contraddizione ha una
giustificazione economica legata alla povertà - quasi in stile greco -
che, da qualche anno, si va diffondendo in Sicilia. Il Cedifop - il
centro di alta formazione nel campo della subacquea industriale che ha
sede a Palermo e che organizza questi corsi - è privato e non è
sostenuto dalla Regione siciliana. Morale: i giovani che vi prendono
parte debbono pagare quasi 5 mila euro. E nell’Isola, ormai, sono
pochissimi i giovani interessati alla subacquea industriale che si
possono permettere il lusso di spendere tale cifra.
Ci sarebbe molta da dire su una Sicilia
- che come i nostri lettori americani sanno è una Regione autonoma,
quasi come uno Stato delle vostre parti, se non fosse che tale
Autonomia è stata tradita - che non ha più nemmeno le risorse
finanziarie per la formazione. E quei soldi che si impiegano nella
formazione professionale, ormai in diminuzione, vengono utilizzati per
altre tipologie di corsi. Eppure chi frequenta i corsi del Cedifop
trova quasi sempre lavoro, soprattutto oggi che le piattaforme
petrolifere stanno invadendo il Mediterraneo.
Questo centro è l’unico in Italia che
ha tutte le certificazioni internazionali in questo delicatissimo
campo.
Il Cedifop, per la cronaca, è ente formativo che vede la luce nel 1993
e oggi opera esclusivamente nel settore della Formazione professionale
dedicata all’attività subacquea industriale (nulla a che vedere con la
subacquea sportivo-ricreativa). Ed è l’unico centro in Italia che ha
tutte le certificazioni internazionali in questo delicatissimo campo
che in Sicilia riveste grande rilievo. Questo perché nei mari italiani
e, in generale, nel Mediterraneo, operano tante imprese che svolgono
le più disparate attività, a cominciare dall’installazione, dalla
manutenzione e dalla rimozione di impianti subacquei. Il riferimento è
alle tubazioni e alle strutture tecnologiche legate alle attività
portuali, minerarie e industriali. Basti pensare alle piattaforme
petrolifere, ai gasdotti, agli oleodotti, agli impianti costieri, alle
raffinerie.
Il Cedifop - un centro di eccellenza internazionale che può contare
sulle certificazioni valide in tutto il mondo - ha sede operativa
presso il Molo Sammuzzo nel Porto di Palermo. E’ anche accreditato
presso la Regione siciliana, ma non avendo ‘raccomandazioni’ con la
politica viene escluso dai contributi pubblici. La cosa - che non
sappiamo se definire tragica o comica - è che ha partecipato ai bandi
della Regione. Ma pur essendo all’avanguardia nel mondo, non lo è per
l’Amministrazione regionale, che esclude regolarmente il Cedifop dai
‘vincitori’ nelle graduatorie dei bandi, con la ‘benedizione’ della
solita Unione europea (i soldi per i corsi di formazione ormai
arrivano quasi tutti dal Fondo sociale europeo).
Questa è anche la Sicilia: da oltre un
ventennio opera un centro di alta formazione dove si sono formati
tecnici-subacquei altamente specializzati che oggi operano nei fondali
marini di tutto il pianeta. Ma la Regione siciliana non lo sostiene.
E, addirittura, dal prossimo mese di settembre il Cedifop formerà
personale per le altre Regioni italiane, per alcuni paesi esteri, ma
non formerà giovani siciliani! In compenso in Sicilia, tra Regione e
Comuni, ci sono quasi 100 mila precari assunti per ‘chiamata diretta’
dalla politica.
Se andate a leggere cosa fanno al Cedifop vi accorgerete che gli
standard formativi sono stabiliti dall’International Diving Schools
Association (Idsa), che rappresenta l’unica associazione didattica
nella subacquea industriale a livello internazionale. Insomma, a
Palermo, nella subacquea industriale, si organizzano gli stessi degli
Stati Uniti d’America e del Canada fanno riferimento alla didattica
dell’Idsa che, a livello mondiale, ha elaborato delle regole per la
formazione nel settore ‘inshore’ e ‘offshore’ in base a una più che
quarantennale esperienza, desunta dalle scuole che aderiscono a tale
Associazione internazionale.
A conti fatti, Palermo, in questo
settore, opera con gli standard operativi stabiliti dall’International
Marine Contractors Association (Imca), applicabili nel cantiere.
Compresa la citata normativa Uni 11366 sulla sicurezza e tutela della
salute nelle attività subacquee ed iperbariche professionali al
servizio dell’industria. Gli Standard di sicurezza sono quelli
dell’Health and Safety Executive (Hse) quali, per esempio, le norme
Hse del Regno Unito. Solo la corretta applicazione di questi standard
può garantire una maggiore spendibilità della qualifica del
sommozzatore italiano a livello internazionale, riportando la
categoria al livello che le spetta per la storia e per le competenze
che la caratterizzano.
Il Cedifop è ‘Full Member diver
training’ dell’Idsa (Brittany France). In pratica, è una delle 15
scuole esistenti al mondo - l’unica in Italia - che può rilasciare
certificazioni Idsa. Anche negli Stati Uniti d’America vengono
utilizzati gli standards Idsa, obbligatori ed accettati
dall’Association of commercial diving educators (Acde). Inoltre,
l’ente formativo siciliano è anche membro Imca - sigla che sta per
‘International marine contractor association’ - nella divisione diving
per l’Europa e per l’Africa. Ed è anche ‘Affiliate Member American
Welding Society’ (Aws), società americana privata che si occupa di
saldature professionali di tutti i tipi e che assomiglia al nostro
Registro italiano navale (Rina) per alcune tipologie di attività.
Cedifop è anche inserito nella ‘Table of Equivalence’ Idsa del 5
novembre 2011, come unico referente italiano per i programmi svolti
secondo gli standard: References: Adci Consensus Standards – 5th
Edition, Idsa Diver Training Standards - Revision 4 October 2009, Hse
List of approved qualifications - April 1999, International Code of
Practice for Offshore Diving - Rev.1 october 2007.
Ebbene, tutto questo non basta per suscitare l’interesse della
politica siciliana e italiana. Di queste cose - in Sicilia e a Roma -
non gliene frega niente a nessuno. Il Cedifop è un’eccellenza.
Centinaia di giovani siciliani - soprattutto oggi che in Italia e
all’estero queste figure professionali vengono sempre più richieste -
potrebbero trovare subito lavoro. Ma la politica italiana ha
tutt’altro a cui pensare. Figuriamoci!
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CEDIFOP
news n. 104 - Marzo 2015 - articolo 193
Cedifop: accordo in Grecia per
specializzare giovani sommozzatori
(di Peppe Messina)
UNA PROSPETTIVA CONCRETA DI LAVORO IN
GRECIA PER MOLTI GIOVANI. QUALITA’ FORMATIVA SENZA ALCUN INTERVENTO
PUBBLICO DELLA REGIONE SICILIANA
Quando le chiacchiere lasciano il posto
alla qualità ed ai fatti concreti.
Al via un periodo di specializzazione
in Grecia per i sommozzatori del Cedifop in prospettiva di un posto di
lavoro stabile.
Stipulata oggi una convenzione tra il Cedifop e un gruppo di aziende
greche operanti nel settore dell’acquacoltura.
Destinatari del percorsi di specializzazione i giovani sommozzatori
del Cedifop già in possesso del livello di ‘Inshore air diver’,
equivalente al primo livello di iscrizione al registro regionale in
Sicilia, previsto nel disegno di legge n.698 in corso di approvazione.
“Nella convenzione – precisano dal
Cedifop - è prevista una prima fase di ambientamento di quattro mesi
con alloggio gratuito, un mezzo per gli spostamenti e un piccolo
rimborso spese, per passare successivamente, per chi lo vorrà e se il
giudizio dell'azienda greca sarà positivo, ad un contratto di lavoro
vero e proprio, anche a tempo indeterminato nel settore
dell'acquacoltura”.
“Dopo i quattro mesi iniziali - si precisa in una nota diffusa dal
Centro europeo di Formazione professionale - sarà rilasciata al
singolo, una certificazione di competenze a firma congiunta del
Cedifop e dell'azienda greca”.
Dal Cedifop precisano che: “I requisiti per partecipare sono:
‘Brevetto Idsa level 2’ (o fra breve, tesserino di iscrizione al primo
livello del registro regionale), un minimo di conoscenza di lingua
inglese ed una lettera accompagnatoria del nostro Centro di
Formazione”.
La formazione professionale non è solo
‘macelleria sociale’, voluta con ogni probabilità da certi ambienti
politico-istituzionali e del mondo sociale che ha finito per
mortificare l’offerta formativa in Sicilia.
La Formazione professionale sa essere anche di altissima qualità,
sopratutto quando i contenuti offerti ed i risultati eccellenti
ottenuti, attraverso i riconoscimenti internazionali, ne fanno un vero
vanto per l’Isola.
Certamente la formazione di qualità è
quella erogata dal Cefifop, scuola di metalmeccanica subacquea di
Palermo, accreditata dalla Regione Sicilia, ma che non beneficia di
contributi regionali e vive quindi delle quote di iscrizione pagate
dai giovani e dalle loro famiglie.
È una formazione, certamente, di qualità perchè offre la possibilità a
chi frequenta di acquisire competenze nei settori cosiddetti
‘trainanti’ per sfruttare le opportunità di lavoro offerte.
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news n. 103 - Febbraio 2015 - articolo 192
Differenza fra le figura di OS (o
OSS) e
OTS, nella legislazione Italiana
(di Manos Kouvakis)
Si è tanto detto e scritto sulla figura
di OS intesa come “Operatore Subacqueo” o OSS inteso come acronimo di
“Operatore Scientifico Subacqueo” e la figura dell’OTS “Operatore
Tecnico Subacqueo”.
Quali similitudini e differenze ? e
quali sono le competenze dei due operatori?
Molti, negli anni, hanno approfittato,
speculando su una non sempre chiara informazione per aggirare spesso
anche le istituzioni con trucchi ed inganni, nella speranza di elevare
la qualità e i profili, non previsti dalla legge, con l’acquisizione
di facili medagliette, al solito all’italiana a discapito sempre di
chi questi titoli li ha “guadagnati” con sudore sul campo.
E guarda caso i promotori sono sempre
le stesse solite persone che, trincerandosi dietro titoli e sigle,
solo per speculare, anche a discapito del progresso stesso, hanno
portato questo settore nell’oscurantismo medioevale, penalizzandone
lo sviluppo che avrebbe dovuto avere ormai da decenni, visto
l’importanza strategica che rappresenta.
Sarebbe bastato leggere con attenzione
quello che attualmente esiste, per recepire la semplice
differenziazione di competenze e naturalmente cosa è previsto per le
due qualifiche, che sono distinte e separate.
In tutto questo ha comunque aiutato e
non poco, la mancanza legislativa per attività lavorative subacquee
fuori dagli ambiti portuali, che manca da sempre in Italia, coperta
solo, e parzialmente, da una legislazione che regolamenta le attività
in ambito portuale, ma che risale al lontano 1979.
Fra poco farà eccezione la Regione
Sicilia che con l’attuale DDL 698 "Norme per il riconoscimento della
professione e disciplina dei contenuti formativi per l’esercizio delle
attività della subacquea industriale", sta per regolamentare le
attività che vengono svolte anche fuori dalle aree portuali, basandosi
su criteri consolidati in quasi tutti i paesi, a livello mondiale.
Ma andiamo in ordine: In un documento
dal titolo “Buone prassi per lo svolgimento in sicurezza delle
attività subacquee di ISPRA e delle Agenzie Ambientali” prodotto nel
luglio 2013 dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, in
collaborazione fra ISPRA, INAIL e tutte le ARPA – APPA regionali, si
legge chiaramente che “ (…) le attività svolte sono esclusivamente di
carattere tecnico-scientifico in genere senza sforzo” e “sono
esplicitamente escluse tutte le attività di natura tecnica
riconducibili al profilo di operatore tecnico subacqueo”.
Continuiamo a leggere nel documento “Il
campo di applicazione di queste procedure operative è quello delle
attività subacquee dedicate allo studio e al monitoraggio degli
ambienti acquatici e in particolare:
-
monitoraggio di elementi biologici
anche con l’utilizzo di strumentazione foto, video, ecc
-
mappatura dei fondali
-
osservazione e misura di particolari
situazioni ambientali
-
posizionamento e manutenzione di
attrezzature specialistiche per studi mirati dell’ambiente marino
-
prelievi di campioni
-
valutazione specialistica dello stato
marino
Tali attività rientrano fra le mansioni
svolte dagli operatori subacquei delle agenzie ambientali e ISPRA, ma
restano escluse operazioni di monitoraggio e studio, fuori dalle aree
portuali, in cui si presume una elevata e comprovata contaminazione di
origine biologica e/o chimica.
Inoltre viene specificato che queste
procedure operative devono essere applicate in curva di sicurezza,
cioè senza soste decompressive obbligatorie.
Insomma, definizioni chiare che
delimitano competenze e responsabilità degli operatore subacquei o
operatori scientifici subacquei, ponendo una netta barriera che separa
le loro competenze da quelle di chi opera come commercial diver o come
OTS.
Le competenze di questi ultimi sono
definite dall’ISFOL nella scheda della qualifica ISTAT “6.2.1.6.0 -
Sommozzatori e lavoratori subacquei”, esse sono riportate anche nel
disegno di legge n. 2751 “Disciplina delle attività lavorative
subacquee e iperbariche “ che l’On.le Debora Bergamini, vice
presidente della Commissione Infrastrutture e Trasporti, ha presentato
alla camera dei deputati il 26 novembre 2014: ART.
3. (Definizione della categoria dei sommozzatori): Ai sensi della
presente legge, sono definiti sommozzatori e lavoratori subacquei
coloro che eseguono, in immersione ai sensi dell’articolo 2, comma 2,
le seguenti attività individuate dall’Istituto per lo sviluppo della
formazione professionale dei lavoratori (ISFOL):
a) installare, manutenere e ispezionare
tubazioni, condotte e cavi sottomarini;
b) svolgere attività di manutenzione
ordinaria o straordinaria di impianti marittimi;
c) svolgere ricerche sottomarine, anche
attraverso riprese video, per reperire informazioni;
d) eseguire lavori di carpenteria
metallica sottomarini per recuperare relitti, materiale stivato e
altro;
e) svolgere attività di manutenzione
ordinaria o straordinaria del porto;
f) eseguire tagli e demolizioni di
strutture metalliche sottomarine;
g) costruire strutture e manufatti
metallici nelle aree portuali;
h) eseguire ispezioni subacquee;
i) eseguire saldature sottomarine;
l) eseguire la bonifica dei fondali
marini;
m) redigere certificazioni e perizie;
n) controllare i macchinari e le
attrezzature;
o) coordinare il lavoro e le attività
ed eseguire scavi e sbancamenti subacquei;
p) svolgere attività di manutenzione
ordinaria o straordinaria su grandi imbarcazioni;
q) verificare il rispetto delle norme
di sicurezza;
r) collaborare con i colleghi;
s) compilare schede sulle operazioni
eseguite;
t) curare gli aspetti progettuali del
lavoro;
u) eseguire immersioni subacquee;
v) fare sopralluoghi presso i cantieri;
z) fornire consulenza tecnica;
aa) gestire e coordinare le risorse
umane;
bb) svolgere il lavoro d’ufficio.
Una ulteriore separazione delle competenze
delle due categorie di lavoratori la troviamo anche nel DDL 698 “
Norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei
contenuti formativi per l’esercizio delle attività della subacquea
industriale” della Regione Sicilia, che stabilisce che in ambito
lavorativo inshore e offshore, fuori dalle aree portuali nell’articolo
5,3. “Tutti i titoli di cui al comma 2 devono essere conformi agli
standards formativi internazionali in riferimento ai tempi di
immersione e di fondo e alle attività in acqua, stabiliti dalla
didattica I.D.S.A. (International Diving Schools Association)
per il livello di qualifica richiesta ed agli eventuali ulteriori
standards relativi ai contenuti formativi prescritti a livello
internazionale in materia di sicurezza e prevenzione, tutela della
salute e dell’ambiente. “ e nell’articolo 6,2 “2. Gli interventi di
cui al comma 1 devono essere conformi nei contenuti agli standards
internazionalmente riconosciuti dall’International Diving Schools
Association (IDSA) e, per le parti eventualmente operate presso le
imprese di cui al comma 3 dell’articolo 2, alle prescrizioni e linee
guida fissate dalla normativa UNI 11366 ‘Norme per la sicurezza e la
tutela della salute nelle attività subacquee ed iperbariche
professionali al servizio dell’industria’ e sui controlli che devono
essere effettuati per il rispetto di obblighi e requisiti generali in
materia di salute, sicurezza ed ambiente (HSE), anche in conformità
alle linee guida di International Marine Contractors Association
(IMCA).”
Regole precise che stabiliscono le diverse
competenze delle due categorie. E’ importante e noi lo vogliamo
sottolineare, la pericolosità delle affermazioni di chi sostiene che
un po’ di tutto non guasta, forse fa bene, importante se fa comodo!
E’ tempo di smettere di scherzare ed
adeguarsi, come in ogni paese europeo, e non solo, avviene da decenni.
Sarebbe interessante prendere ad esempio
il modello inglese che, tramite l’istituto HSE (istituto che fa
riferimento all’Europeo OSHA ( European Agency for Safety and Health
at Work) come l’italiano INAIL) ha da anni pubblicato una lista
(approved list) dove ha inserito ben otto categorie di operatori
subacquei, con regole specifiche per ogni categoria, iniziando da
quelle più importanti e influenti per l’economia e il lavoro in questo
settore, dove la categoria del diving scientifico è accorpata con
quello dell’archeologia subacquea, che presenta problematiche
similari:
-
Offshore Diving
-
Inland/Inshore Diving
-
Shellfish Diving
-
Scientific and Archaeological Diving
-
Media Diving
-
Recreational Diving
-
Police Diving
-
Military Diving
E’ tempo che ci svegliamo anche noi se
vogliamo crescere da cittadini europei, le regole vanno fatte e poi,
cosa ancora più importante, vanno applicate e naturalmente rispettate!
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CEDIFOP
news n. 103 - Febbraio 2015 - articolo 191
In libreria il libro "Garanzia
Giovani - La Sfida", Sicilia lontana dal progetto europeo
(di Manos Kouvakis)
Il libro, in libreria dal 18 febbraio
pv ha un titolo eloquente: “Garanzia Giovani – La Sfida”. Da marzo
sarà presentato in varie città italiane, Roma, Milano, Torino, in
Sicilia a Palermo Trapani e Catania ecc.
Gli autori del testo Daniele
Fano, già Capo Segreteria Tecnica del
Ministro Giovannini e rappresentante italiano di “Garanzia Giovani”
nell’Unione Europea, economista e manager, si occupa di valutazione
delle politiche, di conti finanziari nazionali, di risparmio delle
famiglie e di previdenza; Elisa Gambardella,
laureata in Scienze Internazionali Diplomatiche presso l’Università di
Genova, si occupa di European Youth Guarantee dal 2012, dapprima come
referente in Italia del Partito Socialista Europeo e da ultimo nella
Segreteria Tecnica del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e
da Francesco Margiocco,
giornalista del Secolo XIX, che segue dal 2007 la politica
universitaria e scolastica italiana, ha collaborato al Corriere
Economia-Corriere della Sera e all’agenzia di stampa Apcom, e ha
lavorato alla Reuters, nel 2007, con una serie di inchieste pubblicate
dal Secolo XIX, è stato tra i primi a occuparsi del Programma
nazionale “Rientro dei cervelli” e dei suoi deludenti risultati.
Editore Francesco Brioschi.
Già il titolo “Garanzia giovani: la
sfida” annuncia un progetto ambizioso per giovani Italiani in cerca di
futuro, un programma nato in Europa, tratto dai risultati delle
politiche occupazionali dei paesi del Nord. Un programma che
richiederà anni, ma come dicono gli autori del libro, se non si inizia
ora, quando?
“Garanzia Giovani” è la prima
iniziativa europea contro la disoccupazione.
D’ora in poi i giovani che non studiano e non lavorano, i cosiddetti
Neet, non dovranno essere lasciati soli. È anche il primo esempio di
politica europea nata non nelle cancellerie degli Stati, ma nel
Parlamento dell’Ue, che nel febbraio 2012 ha proposto uno stanziamento
per le regioni in cui la disoccupazione giovanile supera il 25%.
L’Italia si è mossa prontamente, ha presentato un piano
nazionale e nel 2014 ha ricevuto 1,2 miliardi di euro sui 6 stanziati
in tutta Europa per il periodo 2014-2020.
Il programma prende ufficialmente il via il primo maggio 2014. Subito
piovono le critiche. La stampa tuona e chiede di non sprecare quel
denaro. Ce la faremo a evitare un flop all’italiana? “Fallimento
annunciato”, sentenzia qualcuno. Ma c’è un’alternativa?
Nel suo piccolo, Garanzia Giovani è un concentrato di risposte alla
crisi.
Agisce dal lato della domanda, da quello dell’offerta e dal lato
istituzionale.
Le difficoltà ci sono: amministrazioni frammentate, nessun nesso forte
tra istruzione e lavoro, diffidenze e paure radicate, oltre al
contesto stesso della crisi.
Ma possiamo sprecare anche quest’occasione?
La Raccomandazione Europea. Garanzia
Giovani in pillole
I documenti ufficiali non invogliano sempre alla lettura! I punti che
seguono sono tratti dalla Raccomandazione Europea e dovrebbero
rappresentare una buona scorciatoia per capire un documento che, per
gli autori, rappresenta una “pietra miliare”.
Garantire che tutti i giovani di età inferiore a 25 anni ricevano
un’offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli
studi, apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattro mesi
dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema
d’istruzione formale («garanzia per i giovani»).
-
Garantire che i giovani abbiano pieno
accesso alle informazioni.
-
Rafforzare le partnership tra datori di
lavoro e soggetti attivi sul mercato del lavoro.
-
Garantire il coinvolgimento attivo
delle parti sociali a tutti i livelli.
-
Prendere in considerazione l’idea di
creare «punti focali» (Focal Points o Groups) comuni, ovvero
un’organizzazione che garantisca il coordinamento tra tutte le
istituzioni e le organizzazioni coinvolte.
-
Operare affinché i servizi per
l’impiego, unitamente ad altri partner che sostengono i giovani, siano
in grado di fornire un orientamento personalizzato.
-
Offrire ai giovani che hanno
abbandonato prematuramente gli studi, e in possesso di scarse
qualifiche, la possibilità di riprendere il percorso scolastico e
formativo o di seguire nuovi programmi d’insegnamento.
-
Incoraggiare gli istituti scolastici, i
centri di formazione professionale e i servizi per l’impiego a
promuovere e a fornire ai giovani orientamenti sull’imprenditoria e
sul lavoro autonomo, anche attraverso corsi per l’attività di
imprenditore.
-
• Ridurre i costi non salariali della
manodopera al fine di migliorare le prospettive di assunzione dei
giovani.
Nel libro, oltre all’analisi delle
problematiche insite in “garanzia giovani” e all’indicazione di
percorsi possibili, gli autori hanno voluto toccare con mano la realtà
lungo tutta la penisola , raccogliendo nel libro oltre trenta
interviste a protagonisti e studiosi
Lucia Valente,
Università di Roma, assessore al
Lavoro, Regione Lazio: «Non si trova lavoro alzandosi la mattina,
scendendo dal letto e andando su internet. Occorre essere attrezzati e
poter usufruire di un servizio degno di questo nome, nella sanità, ma
anche nell’istruzione, nella formazione e nel lavoro. E in questo
campo, la Garanzia Giovani ci ha messo davanti alla verità,
costringendoci a rispondere al quesito se siamo o no in grado di dare
ai cittadini dei servizi per il lavoro degni di questo nome».
Max Uebe, Comunità Europea: «Il
programma Garanzia Giovani è innanzitutto un investimento. Siamo
convinti che le spese per prevenire la disoccupazione e l’inattività
attraverso la Garanzia Giovani siano minori dei costi cui
inevitabilmente si andrebbe incontro, nel tempo, per fornire sussidi e
altre spese di natura sociale a sostegno di persone emarginate e
scarsamente qualificate».
Agar Brugiavini, Università Ca’
Foscari, Venezia: «La reazione peggiore di una ragazza o un ragazzo
colpiti da uno shock negativo, e che subiscono quindi una sequenza di
periodi di inattività, è quella di lasciarsi andare o pensare che non
hanno speranze. Bisogna costruire competenze prima e continuare a
costruirle durante il periodo più difficile».
Scrivono gli autori del libro:
“Nel nostro percorso ci siamo imbattuti in tante esperienze di
formazione di qualità che danno la possibilità a chi le frequenta di
costruirsi un valido percorso di creazione di competenze per aprirsi a
un percorso lavorativo. Tra tante esperienze vogliamo citare quella
dell’istituto professionale Meroni di Lissone, uno dei pochissimi
istituti italiani, sono meno della metà, a praticare l’alternanza
scuola-lavoro, e quella del Cedifop
di Palermo, una scuola di metalmeccanica subacquea accreditata dalla
Regione Sicilia, ma che non beneficia di contributi regionali e vive
quindi delle quote di iscrizione pagate dai giovani e dalle loro
famiglie.”
Esempio emblematico per la Regione
Sicilia.
Continuano gli autori del libro:
“Mentre scriviamo, agosto 2014, 20 allievi si sono già iscritti al
corso base che inizia il 20 settembre. Di questi, soltanto tre
provengono dalla Sicilia, il resto da un ampio campione di regioni
italiane (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Valle d’Aosta,
Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Sardegna, Campania) e persino
dall’estero (Grecia)”.
Garanzia Giovani è un nuovo strumento di intervento, con nuove regole
applicative e operative, con criteri e obiettivi positivi, ma dovrebbe
anche essere gestito da un amministrazione che lavora a favore dei
giovani e del progresso del territorio per garantire una giusta
crescita, possibile fissando obbiettivi raggiungibili in prospettiva
per un futuro migliore, non per il presente mantenimento di un sistema
confusionario e senza gli auspicabili sbocchi occupazionali e di
crescita sociale.
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dal progetto europeo
CEDIFOP
news n. 103 - Febbraio 2015 - articolo 190
Giovani e lavoro - La Sfida delle professionalità
(di Leonardo
Lodato)
“Garanzia Giovani - La sfida”,
(Francesco Brioschi Editore), vede insieme le firme di Daniele Fano
(già capo Segreteria tecnica del ministro Giovannini e rappresentante
italiano per la Garanzia Giovani presso l’Unione europea), Elisa
Gambardella (si occupa di European Youth Guarantee dal 2012, dapprima
come referente in Italia del Pse e da ultimo nella Segreteria tecnica
del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali) e il giornalista
Francesco Margiocco (tra i primi a occuparsi del Programma nazionale
“Rientro dei cervelli”). In questo libro, come spiega Dario Di Vico
nella prefazione, si tenta di dare ai giovani una strada da seguire
per inserirsi in un mondo del lavoro le cui
porte sembrano chiuse a doppia mandata. “Nulla arriverà più dal cielo
- scrive Di Vico -. La conquista di un posto di lavoro sarà
un’interazione. Rendersi occupabili vuol dire prendersi cura di sé,
del proprio curriculum e delle proprie abilità reali”. Abilità che, in
alcuni casi posso essere sviluppate o, meglio ancora, utilizzate,
grazie ai preziosi suggerimenti che arrivano da alcuni protagonisti
del mondo del lavoro, che hanno prestato la loro esperienza al fine di
rendere questo volume ancor più sostanzioso. E’ il caso del Cedifop di
Palermo, la scuola di subacquea industriale ormai riconosciuta a
livello internazionale, diretta con passione e professionalità da
Manos Kouvakis, che
affronta il delicato tema del lavoro giovanile e della formazione
professionale.
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CEDIFOP
news n. 103 - Febbraio 2015 - articolo 189
"Garanzia Giovani - La Sfida"
Il libro sarà ufficialmente in libreria
il 18 febbraio pv. Nella foto la copertina. Nel libro fra le altre
cose si parla anche del CEDIFOP. Dai primi di marzo sarà presentato in
varie città italiane, Roma, Milano, Torino, Palermo ecc.
Garanzia Giovani è la prima iniziativa europea contro la
disoccupazione.
D’ora in poi i giovani che non studiano e non lavorano, i cosiddetti
Neet, non dovranno essere lasciati soli.
È anche il primo esempio di politica europea nata non nelle
cancellerie degli Stati, ma nel Parlamento dell’Ue, che nel febbraio
2012 ha proposto uno stanziamento per le regioni in cui la
disoccupazione giovanile supera il 25%.
Gli autori:
Daniele Fano è stato Capo
Segreteria Tecnica del Ministro Giovannini e rappresentante italiano
per la Garanzia Giovani presso l’Unione Europea. Economista e manager,
si occupa di valutazione delle politiche, di conti finanziari
nazionali, di risparmio delle famiglie e di previdenza.
Elisa Gambardella, laureata in
Scienze Internazionali Diplomatiche presso l’Università di Genova, si
occupa di European Youth Guarantee dal 2012, dapprima come referente
in Italia del Partito Socialista Europeo e da ultimo nella Segreteria
Tecnica del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Francesco Margiocco, giornalista
del Secolo XIX, segue dal 2007 la politica universitaria e scolastica
italiana. Ha collaborato al Corriere Economia-Corriere della Sera e
all’agenzia di stampa Apcom, e ha lavorato alla Reuters. Nel 2007, con
una serie di inchieste pubblicate dal Secolo XIX, è stato tra i primi
a occuparsi del Programma nazionale “Rientro dei cervelli” e dei suoi
deludenti risultati.
La copertina del libro:
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CEDIFOP
news n. 102 - Gennaio 2015 - articolo 188
La Formazione in Sicilia d’eccellenza: l’esperienza del Cedifop
(di Peppe Messina)
In un brutto momento come quello che
sta attraversando la formazione professionale in Sicilia, un ente di
formazione, il CEDIFOP, si sta distinguendo per un percorso di
eccellenza. L’Ente è citato nel libro di Daniele Fano, che fino al
febbraio 2014 è stato Capo della Segreteria Tecnica del Ministro del
Lavoro, (www.danielefano.com);
il libro uscirà fra gennaio e febbraio 2015 ed è dedicato alle sfide
di “Garanzia Giovani” (Youth Guarantee), edito dall'editore Brioschi,
dove CEDIFOP è menzionata per le attività formative svolte.
Il centro studi Cedifop, si presenta come una scuola specializzata nel
settore della subacquea industriale, membro IMCA (International Marine
Contractors Association) nella divisione diving per l’Europa ed Africa
(www.imca-int.com ), full member
IDSA insieme ad altre 14 scuole al mondo di cui 13 in Europa, unica
realtà in Italia (www.idsaworldwide.org
), membro dell’American Welding Society, per la saldatura subacquea, (www.aws.org)
e membro UNI (Ente Italiano di normazione) con partecipazione attiva
in diversi gruppi di lavoro (www.uni.com
)
Abbiamo intervistato il direttore del CEDIFOP, Manos Kouvakis, membro
della commissione sicurezza UNI nel gruppo di lavoro per la norma
11366 “Sicurezza e tutela della salute nelle attività subacquee ed
iperbariche professionali al servizio dell’industria – Procedure
operative”, per avere maggiori informazioni su questo settore
affascinante e molto particolare, anche in virtù del disegno di legge
n.698 “Norme per il riconoscimento della professione e disciplina dei
contenuti formativi per l’esercizio delle attività della subacquea
industriale”, attualmente nelle fasi finali di discussione
all'Assemblea Regionale Siciliana.
Direttore Kouvakis, che tipo di corsi
svolgete?
CEDIFOP negli anni si è specializzata alla realizzazione di corsi per
“Sommozzatori e lavoratori subacquei” definiti dalla nomenclatura e
classificazione delle Unità Professionali ISTAT 62160, nella categoria
dei metalmeccanici, cioè addestra coloro che eseguono, in immersione,
attività lavorative subacquee a titolo professionale, nei vari livelli
di addestramento e qualifica, a partire dai corsi base per OTS (harbour
diver), specializzando successivamente chi vuole continuare la
formazione nei vari livelli di addestramento come l’Inshore Air
Diver, Offshore Air Diver e Offshore Sat Diver
Chi sta frequentando i vostri corsi?
I nostri allievi arrivano da tutte le regioni d’Italia e dall'estero,
prenotando diversi mesi prima dell’inizio dei corsi. Attualmente
abbiamo completato le iscrizioni fino a giugno 2015 e accettiamo
prenotazioni per settembre 2015 e per il 2016.
Perché si sceglie il CEDIFOP per formarsi
in questo settore?
Possiamo dividere in tre tipologie gli standard internazionali che
rendono ottimale la gestione di un cantiere offshore nella subacquea
industriale, assolutamente diverse fra di loro, ma nello stesso tempo,
anche, complementari
-
Standard Formativi (IDSA) (IDSA
rappresenta l’unica didattica nella subacquea industriale a livello
internazionale, cosi come in ambito sportivo abbiamo diverse
didattiche PADI, CMAS, SSI, ecc.)
-
Standard Operativi (IMCA), applicabili
nel cantiere (qui rientra anche la normativa UNI 11366), e
-
Standard di Sicurezza (HSE) come, per
esempio, le norme HSE del Regno Unito.
Per il buon funzionamento di un
cantiere offshore è intuitivo che le tre tipologie di standard devono
coesistere.
Noi siamo full member IDSA, ciò implica
accettare i controlli triennali (audit) per la verifica, nelle
attività formative dell’ente, della applicazione degli standard
formativi IDSA, che come didattica fornisce un percorso formativo
“ideale” per realizzare nei vari livelli di addestramento, che senza
sostanziali differenze coincidono, a livello mondiale ai tre livelli,
che noi abbiamo identificato nel documento dell’ENI SpA del 5 Agosto
2013 “Requisiti HSE per i fornitori di lavori subacquei” in “inshore
air diver”, “offshore air diver” e “offshore sat diver”, mentre lo
stato di membro IMCA ci autorizza all'affermazione che i corsi del
CEDIFOP sono in linea con i documenti guida dell’IMCA (Course content
is in line with guidance document IMCA) D 015 (Mobile/Portable Surface
Supplied System), IMCA D 023 (Diving Equipment Systems Inspection
Guidance Note for Surface Orientated Diving System-Air) richiesti
anche dall’ENI spa.
Esiste una legislazione in questo settore
in Italia?
In realtà no. I tre decreti Ministeriali del 13 gennaio 1979
(Istituzione della categoria dei sommozzatori in servizio locale), e i
due integrativi D.M. 31 marzo 1981 e D.M. 2 febbraio 1982, sono
l’unica legislazione attualmente vigente in Italia e regolamentano le
attività all'interno delle aree portuali. Fuori dai porti, non è mai
stata promulgata alcuna legge che regolamenta questo settore, malgrado
i 14 disegni di legge presentati fra camera e senato dal 1997 ad oggi
(nell'attuale legislatura ci sono 4 disegni di legge presentati, 2
alla camera dei deputati e 2 al senato) mai trasformati in legge.
Quale relazione esiste nel DDL 698 con la
formazione inshore e offshore?
Il disegno di legge n.698 (http://www.ars.sicilia.it/icaro/default.jsp?icaDB=221&icaQuery=16.LEGISL+E+00698.NUMDDL)
ha recepito la necessità di regolamentare il settore extra portuale,
per la prima volta in Italia, riportandolo nell'articolo 3 (Qualifiche
professionali), mentre nell’articolo 5 (Obblighi formativi per lo
svolgimento delle attività) sottolinea che i titoli rilasciati “devono
risultare conseguiti, previa frequenza alle attività formative e prova
finale ai sensi della vigente disciplina statale e regionale, e devono
essere opportunamente vidimati dai competenti uffici della Regione. I
titoli rilasciati da altre Regioni ovvero riconoscibili ai sensi della
Direttiva 2005/36/CE devono essere comunque conformi ai criteri di
controllo e vidimazione previsti dalle relative norme” sottolineando
che “devono essere conformi agli standard formativi internazionali in
riferimento ai tempi di immersione e di fondo, stabiliti dalla
didattica I.D.S.A. (International Diving Schools Association) per il
livello di qualifica richiesta ed agli eventuali ulteriori standard
relativi ai contenuti formativi prescritti a livello internazionale in
materia di sicurezza e prevenzione, tutela della salute e
dell’ambiente” Il passaggio completo nel DDL 698, lo troviamo nel
comma 2 dell’articolo 6 che specifica che questi interventi “dovranno
essere conformi nei contenuti agli standard internazionalmente
riconosciuti International Diving Schools Association (IDSA) e, per le
parti eventualmente operate presso le imprese di cui al comma 3
dell’articolo 2, alle prescrizioni e linee guida fissate dalla
normativa UNI 11366 “Norme per la sicurezza e la tutela della salute
nelle attività subacquee ed iperbariche professionali al servizio
dell’industria” e sui controlli che devono essere effettuati per il
rispetto di obblighi e requisiti generali in materia di salute
sicurezza ed ambiente (HSE), anche in conformità alle linee guida di
International Marine Contractors Association (IMCA)” .
Essendo una (proposta di) legge regionale
come il DDL 698 potrebbe essere di aiuto per le certificazioni
Italiane in ambito internazionale?
Stranamente potrebbe essere una soluzione per valorizzare i titoli
Italiani in ambito Internazionale, dove i “riconoscimenti IMCA” sono
importantissimi. Qui va sottolineato che IMCA non ha mai fatto e mai
farà corsi di subacquea industriale, perché non rientra nelle
politiche associative (si occupa delle imprese e non della formazione
ad eccezione di 4 corsi, 2 di supervisor, Diver Medic e LST), ma ha
creato una lista di paesi che hanno una legislazione per l’offshore
con controlli rigidi nel proprio territorio. Attualmente in questa
lista, in ambito europeo, sono inseriti i paesi quali Francia,
Inghilterra, Olanda e Norvegia. L’Italia non ne fa parte perché non ha
una legislazione per l’Offshore. Nel merito, anche se venisse
promulgata una legge in ambito nazionale, visto che in Italia la
formazione è demandata alle singole regioni, sarebbe molto difficile
garantire il controllo che soddisfa le procedure IMCA. Un esempio del
genere si è verificato con la Spagna, il governo centrale ultimamente
ha emanato una legislazione di questo genere, ma con le loro provincie
autonome hanno difficoltà nella sua applicazione, motivo per cui IMCA
non ha incluso la Spagna nella sua lista. Al contrario, il DDL 698, in
Sicilia, dove abbiamo una autonomia legislativa, garantendo standard
formativi di altissimo livello come quelli della didattica IDSA e il
controllo dell’ente pubblico con l’iscrizione ad un Registro Regionale
presso l’Assessorato al Lavoro, ha i requisiti che IMCA richiede per
il riconoscimento. In tal modo l’iscrizione al registro regionale per
i livelli offshore, anche se valida in ambito regionale, tramite IMCA
avrebbe una immediata spendibilità in ambito internazionale, facendo
così diventare la Sicilia, non solo punto di riferimento in Italia, ma
di tutto il Mediteranno, risolvendo una problematica (quella della
riconoscibilità delle certificazioni italiane in ambito internazionale
nel settore offshore) che ci portiamo dietro da più di 35 anni
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Intervista a Manos Kouvakis, direttore CEDIFOP, su DDL 698
CEDIFOP
news n. 102 - Gennaio 2015 - articolo 187
Sicilia: laboratorio di innovazione e progresso nazionale 698
(di
Fabrizio Pirrello)
L'On. Deborah BERGAMINI, eletta nella
circoscrizione XI (EMILIA-ROMAGNA), Giornalista professionista,
VICEPRESIDENTE della IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E
TELECOMUNICAZIONI) e PRESIDENTE del COMITATO PERMANENTE SULLA POLITICA
ESTERA E RELAZIONI ESTERNE DELL'UNIONE EUROPEA ha presentato alla
Camera dei Deputati a Roma il DDL n. 2751 "Disciplina delle attività
lavorative subacquee e iperbariche" il 26 novembre 2014, annunziato il
28 novembre 2014.
Il DDL 2751 dell'On Bergamini, in sintonia con il DDL 698 dell'On.
Lentini, riguarda la regolamentazione in tutto il territorio nazionale
delle attività FUORI dalle aree portuali, come INSHORE AIR DIVER (0-30
metri) OFFSHORE AIR DIVER (30-50 metri) e OFFSHORE SAT DIVER (oltre 50
metri) secondo gli standard della didattica internazionale IDSA.
Un altro esempio che fa della Sicilia un laboratorio di innovazione e
progresso nazionale.
vedi anche:
http://www.camera.it/leg17/126?tab=&leg=17&idDocumento=2751&sede=&tipo=
il testo del DDL 2751:
http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/pdf/17PDL0027560.pdf
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CEDIFOP
news n. 102 - Gennaio 2015 - articolo 186
Attività dei Commercial Divers in Sicilia con l'applicazione del DDL
698
(di Manos Kouvakis)
Ecco come cambieranno le attività dei
Commercial Divers, in Sicilia, con l'applicazione del DDL 698:
1)
INSHORE AIR DIVER:
Corso (i) conformi agli standards formativi
internazionali in riferimento ai tempi di immersione e di fondo e alle
attività in acqua, stabiliti dalla didattica I.D.S.A. (International
Diving Schools Association) per l'iscrizione al registro regionale al
1° livello ( 0-30 METRI FUORI DALLE AREE PORTUALI - DALL' ALLEGATO
EQUIVALENTE AI TEMPI IDSA LEVEL 1 + IDSA LEVEL 2)
2)
OFFSHORE AIR DIVER (TOP UP): Corso (i) conformi agli standards
formativi internazionali in riferimento ai tempi di immersione e di
fondo e alle attività in acqua, stabiliti dalla didattica I.D.S.A.
(International Diving Schools Association)+ CORSO DIVER MEDIC per
l'iscrizione al registro regionale al 2° livello/TOP UP (30-50 METRI
FUORI DALLE AREE PORTUALI - DALL'ALLEGATO EQUIVALENTE AI TEMPI IDSA
LEVEL 1 + IDSA LEVEL 2 + IDSA LEVEL 3)
3)
OFFSHORE SAT DIVER: Corso (i) conformi agli standards formativi
internazionali in riferimento ai tempi di immersione e di fondo e alle
attività in acqua, stabiliti dalla didattica I.D.S.A. (International
Diving Schools Association)+ CORSO DIVER MEDIC per l'iscrizione al
registro regionale al 3° livello/Altofondale (OLTRE I -50 METRI FUORI
DALLE AREE PORTUALI - DALL' ALLEGATO EQUIVALENTE AI TEMPI IDSA
LEVEL 1 + IDSA LEVEL 2+ IDSA LEVEL 3 + IDSA LEVEL 4 )
NESSUN TITOLO PRESSO ALL'ESTERO (ES. F.W.) O IN ITALIA CHE NON
RISPETTA QUESTI TEMPI CHE DEVONO ESSERE REALIZZATI DURANTE LE
ATTIVITÀ' FORMATIVE, CONFERMATI E VALIDATI DA UNA CERTIFICAZIONE
VALIDA (OLTRE L'ATTESTATO), POTRÀ' ESSERE ACETATO PER L'ISCRIZIONE AL
REGISTRO REGIONALE, OBBLIGATORIA PER LE ATTIVITÀ' IN AMBITO INSHORE E
OFFSHORE
DI SEGUITO I TEMPI INDICATI DALL' IDSA (PER UNA QUALSIASI
SCUOLA, ANCHE NON IDSA)
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698
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698
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DDL 698
CEDIFOP
news n. 102 - Gennaio 2015 - articolo 185
I verbali della storica seduta della V commissione dell’ARS del
12.11.14,
dove sono stati votati articoli ed emendamenti del DDL 698
Ecco i verbali della storica seduta della V commissione dell’ARS del
12.11.14, dove sono stati votati articoli ed emendamenti del DDL 698.
Durante la votazione il Governo ha espresso parere favorevole, e
l’unico voto contrario è stato quello dell’On. Ciancio Gianina
(Movimento 5 Stelle), mentre tutti gli altri componenti della
Commissione hanno votato a favore. Alla fine la V Commissione ha
approvato a maggioranza.
ARS ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA Commissione QUINTA - Cultura,
Formazione e Lavoro
Seduta n. 196 del 12.11.14
Componenti Presenti • Presidente: Greco Marcello (Democratici
Riformisti per la Sicilia) • Maggio Maria Leonarda (PD). • Greco
Giovanni (PARTITO DEI SICILIANI-MPA). • Ciancio Gianina (MOVIMENTO 5
STELLE). • Lantieri Annunziata Luisa (ARTICOLO QUATTRO). • Lo Sciuto
Giovanni (NCD). • Milazzo Antonella Maria (PD). • Musumeci Nello
(LISTA MUSUMECI verso FORZA ITALIA). • Panarello Filippo (PD). •
Venturino Antonio (MISTO).
Altri Presenti • On. Lentini Salvator, primo firmatario disegno di
legge n. 698 • Sig.ra Maria LO BELLO, Assessore per l'istruzione e la
formazione professionale
Ordine del Giorno
1) Esame del disegno di legge n. 698 Norme per il riconoscimento della
professione e disciplina dei contenuti formativi per l'esercizio delle
attività della subacquea industriale (Seguito);
2) Audizione in merito ai lavoratori precari della provincia di
Trapani;
3) Audizione in merito alle problematiche inerenti gli assistenti alla
comunicazione e l'educazione scolastica dei sordomuti;
4) Audizione in ordine alle problematiche occupazionali dei dipendenti
Autogrill dell'aeroporto di Palermo;
5) Audizione in merito alle problematiche inerenti i licenziamenti
operati dalla Società Sicilia e-servizi;
6) Audizione in merito alle problematiche relative agli ex lavoratori
Biosphera cui è succeduta la Società Ausiliari Sicilia (SAS).
Testo del Sommario Presidenza del Presidente, onorevole Marcello Greco
La seduta inizia alle ore 11:35 Il PRESIDENTE dichiara aperta la
seduta.
Il PRESIDENTE dà innanzitutto il benvenuto al nuovo Assessore
regionale per l'istruzione e la formazione professionale, sig.ra Maria
Lo Bello, alla quale augura buon lavoro.
L'intera COMMISSIONE si associa all'augurio e al saluto del
Presidente. Si passa al 1° punto all'ordine del giorno
Il PRESIDENTE pone in votazione l'articolo 1 del disegno di legge n.
698 Norme per il riconoscimento della professione e
disciplina dei contenuti formativi per l'esercizio delle attività
della subacquea industriale
L'on. CIANCIO annuncia voto contrario sull'articolo 1.
Il Governo esprime parere favorevole
Si procede alla votazione.
La COMMISSIONE approva a maggioranza.
Il Presidente pone in votazione l'emendamento 2.1 modificativo
dell'art. 2, presentato dagli on.li Lentini e Sammartino.
L'on. CIANCIO annuncia voto contrario.
Il Governo esprime parere favorevole
Si procede alla votazione
La COMMISSIONE approva a maggioranza.
Il Presidente pone in votazione l'articolo 2 del disegno di legge,
come modificato dall'emendamento 2.1.
L'on. CIANCIO annuncia voto contrario.
Il Governo esprime parere favorevole
Si procede alla votazione
La COMMISSIONE approva a maggioranza.
Il Presidente pone in votazione l'articolo 3 del disegno di legge.
L'on. CIANCIO annuncia voto contrario.
Il Governo esprime parere favorevole
Si procede alla votazione
La COMMISSIONE approva a maggioranza.
Il Presidente pone in votazione l'emendamento 4.1 modificativo
dell'art. 4 del disegno di legge, presentato dagli on.li Lentini e
Sammartino.
L'on. CIANCIO annuncia voto contrario.
Il Governo esprime parere favorevole
Si procede alla votazione
La COMMISSIONE approva a maggioranza.
Il Presidente pone in votazione l'articolo 4 del disegno di legge,
come modificato dall'emendamento 4.1.
L'on. CIANCIO annuncia voto contrario.
Il Governo esprime parere favorevole
Si procede alla votazione
La COMMISSIONE approva a maggioranza.
Il Presidente pone in votazione l'emendamento 5.1 modificativo
dell'art. 5 del disegno di legge, presentato dagli on.li Lentini e
Sammartino.
L'on. CIANCIO annuncia voto contrario.
Il Governo esprime parere favorevole
Si procede alla votazione
La COMMISSIONE approva a maggioranza.
Il Presidente pone in votazione l'articolo 5 del disegno di legge,
come modificato dall'emendamento 5.1.
L'on. CIANCIO annuncia voto contrario.
Il Governo esprime parere favorevole
Si procede alla votazione
La COMMISSIONE approva a maggioranza.
Il Presidente pone in votazione l'emendamento 6.1 modificativo
dell'art. 6 del disegno di legge, presentato dagli on.li Lentini e
Sammartino.
L'on. CIANCIO annuncia voto contrario.
Il Governo esprime parere favorevole
Si procede alla votazione
La COMMISSIONE approva a maggioranza.
Il Presidente pone in votazione l'articolo 6 del disegno di legge,
come modificato dall'emendamento 6.1.
L'on. CIANCIO annuncia voto contrario.
Il Governo esprime parere favorevole
Si procede alla votazione
La COMMISSIONE approva a maggioranza.
Il Presidente pone in votazione l'articolo 7 del disegno di legge.
L'on. CIANCIO annuncia voto contrario.
Il Governo esprime parere favorevole
Si procede alla votazione
La COMMISSIONE approva a maggioranza.
Il Presidente pone in votazione l'articolo 8 del disegno di legge.
L'on. CIANCIO annuncia voto contrario.
Il Governo esprime parere favorevole
Si procede alla votazione
La COMMISSIONE approva a maggioranza.
Avendo la Commissione esaurito l'esame degli articoli, prima di
procedere alla votazione finale, il Presidente - rilevato che il
presente disegno di legge contiene disposizioni che comportano nuove
spese - pone in votazione la trasmissione dell'articolato complessivo
in Commissione Bilancio ai sensi dell'articolo 65, comma 7, del
Regolamento generale dell'Assemblea regionale siciliana, ai fini della
copertura finanziaria.
La COMMISSIONE approva all'unanimità la trasmissione alla Commissione
Bilancio.
Si passa al 2° punto all'ordine del giorno
...
(OMISSIS)
...
La seduta è tolta alle ore 13:05.
Leggi il testo definitivo del DDL 698 "Norme per il riconoscimento
della professione e disciplina dei contenuti formativi per l'esercizio
delle attività della subacquea industriale"
http://www.ars.sicilia.it/icaro/default.jsp?icaDB=221&icaQuery=16.LEGISL+E+00698.NUMDDL
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