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CEDIFOP articoli 2006
19-01-15

 

©  CEDIFOP 2004 tutti i diritti riservati

La storia CEDIFOP raccontata in 7 articoli, pubblicati in 6 news mensili nel 2006
 

Anno 2006 (n. 07 articoli)

CEDIFOP news n. 6 - Dicembre 2006 - articolo 007

Al via le immersioni per gli allievi OTS del CEDIFOP.

La prima discesa lo scorso 21 Novembre nelle acque dei Cantieri Navali

(di Salvatore D'Anna)

E’ tutto pronto. Si posizionano le ultime boe, si controllano le manichette dell’aria e gli strumenti radio per le comunicazioni, gli istruttori danno qualche consiglio. Poi giù, nelle acque non proprio limpide dei Cantieri Navali di Palermo, nello spazio antistante il Molo di Levante. Gli allievi del corso per Ots (Operatore Tecnico Subacqueo), organizzato dal Centro Studi Cedifop diretto da Manos Kouvakis, hanno svolto il 21 e il 27 novembre le loro prime immersioni in acque marine con attrezzature professionali. Si è fatto veramente sul serio, operando su un campo di lavoro simile a quello che poi incontreranno nella loro professione. Non che prima si fosse scherzato. Nei mesi scorsi, infatti, gli aspiranti sommozzatori si erano cimentati in discese in piscina o presso cantieri di imprese specializzate, dove avevano cominciato a prendere confidenza con le attrezzature, oltre ad ore passate in palestra a svolgere una dura preparazione fisica. “Quello di oggi è un passo importante – dice Marcello Vinciguerra, uno degli insegnanti del corso – quando si è in mare le differenze con la piscina sono notevoli, a cominciare dalla ridotta visibilità sott’acqua”. E i ragazzi, compresi in un’età tra i 20 e i 38 anni, sono pieni di entusiasmo. Per la prima volta hanno lavorato con il casco da sommozzatore Kirby Mogan (finora provato solo in vasca), alimentato con aria dalla superficie mediante cavi ombelicali, e hanno effettuato un totale di 120 rilievi batimetrici del fondale antistante il Molo di Levante. 7000 i metri quadrati di superficie rilevata, con quattordici allievi divisi in due squadre distinte, coordinate da Vinciguerra e dall’altro docente Vincenzo Natalè. Un altro operava il controllo perimetrale delle operazioni a bordo di un gommone, accompagnato dal docente Francesco Costantino. Un lavoro d’equipe, delicato, dove ogni componente deve essere in grado di svolgere pienamente le mansioni assegnate. Questo, per gli allievi, è stato solo il primo assaggio. Nel mese di dicembre, infatti, sono previsti due giorni di immersioni dedicate al recupero di materiali ferrosi nelle acque del porto di Palermo. Sarà anche l’occasione per vedere all’opera il R.O.V. Phantom Hd, un robot subacqueo. Le due giornate sono inserite nel progetto europeo AWARE chiamato “CleanUp Day – Pulizia fondali Porto di Palermo”, divulgato dalla Projec AWARE Foundation, con sede in Svizzera.

 

CEDIFOP news n. 5 - Novembre 2006 - articolo 006

Partiti i nuovi corsi OTS organizzati dal Cedifop. Allievi  sommozzatori arrivati da tutta la Penisola

(di Salvatore D'Anna)

C'è tutta l'Italia, riunita su quel molo del porto di Palermo. Si va dal Piemonte al Veneto, scendendo poi giù lungo lo Stivale, passando per Roma, la Campania, la Calabria, fino alla Sicilia. Quindici giovani, arrivati dai punti più disparati della penisola, tutti con un unico obiettivo: ottenere la qualifica di Operatore tecnico subacqueo. Sono gli iscritti al corso di formazione per Ots, organizzato dal Centro studi Cedifop presso il Molo Sammuzzo dello scalo palermitano.
Finito il corso, e superato un esame sostenuto davanti a una commissione, conseguiranno un attestato valido per l'iscrizione al registro sommozzatori delle Capitanerie di Porto, senza la quale non potrebbero operare nelle acque portuali e fare attività professionale da Ots. Una qualifica molto importante, dunque. Tutti hanno già svolto attività subacquea. “Amo il mare e nel mio lavoro, presso il Centro di addestramento di salvataggio a Pavia, avevo raggiunto il top - racconta Domenico Catania, siciliano ma residente in provincia di Varese - Poi ho scoperto la sentenza del Tar del Lazio e ho contattato il Cedifop”. Domenico, 38 anni a dicembre, ha potuto iscriversi grazie alla sentenza che qualche mese fa ha definito “illogico e iniquo” il limite di età di 35 anni per iscriversi al registro sommozzatori.
480 ore, un totale di 60 giorni: il corso, che si svolge nel periodo febbraio/maggio e settembre/dicembre, è suddiviso tra una parte teorica e una pratica. Gli allievi si dedicano a un’attività di allenamento atletico in palestra, essenziale per svolgere lavori pesanti sott’acqua, e alla preparazione subacquea prima in piscina, poi con immersioni in mare, articolate in discese di difficoltà via via più impegnative in acque libere, presso cantieri di imprese specializzate nei lavori subacquei, fino ad arrivare a immersioni nel porto. “Oltre a queste attività - ci spiega Manos Kouvakis, il direttore del Cedifop - gli allievi lavorano con le attrezzature professionali, come il casco da sommozzatore Kirby Morgan o il R.O.V., un robot subacqueo”.

 

CEDIFOP news n. 5 - Novembre 2006 - articolo 005

Disciplina delle attività subacquee ed iperbariche - Informazioni sul convegno

Si svolgerà a Palermo, Sabato 24 Marzo 2007, l'obiettivo principale del convegno è quello di preparare un documento che possa diventare una base per stilare una proposta legislativa, che riguardi il settore della subacquea professionale e, in particolare i sommozzatori. Fra i primi che hanno dato il loro patrocinio c'è l'IPSEMA (Istituto di Previdenza per il settore Marittimo). Attualmente si raccoglono le adesioni di strutture interessate ad intervenire. Altri partecipanti sono Enti Locali, Capitanerie di Porto, Autorità Portuali, Istituzioni, Ditte di lavori subacquei e Organizzazioni private, interessati all'argomento. Chiunque voglia aderire all'iniziativa, può mandare la sua adesione all'indirizzo segreteria@cedifop.it, o contattare il CEDIFOP ai numeri telefonici 338 3756051 - 091 426935 (ore pomeridiane)

 

CEDIFOP news n. 5 - Novembre 2006 - articolo 004

Cleanup Day - Pulizia fondali Porto di Palermo.

A dicembre 2 giornate per la pulizia dei fondali del Porto

Due giornate per la pulizia dei fondali del porto di palermo, questa operazione denominata "Cleanup day - pulizia dei fondali del porto di Palermo" si svolgera fra il 15 e 22 Dicembre prossimo, in collaborazione con la Guardia Costiera. Operatori gli allievi del corso libero autorizzato dall'Assessorato regionale al lavoro (Regione Sicilia) n.ro 02/PA/2006 per OPERATORE TECNICO SUBACQUEO SPECIALIZZATO, con i loro docenti; obiettivo principale è monitorare i fondali del porto di Palermo e recuperare materiali ferrosi depositati nei fondali. Le immersioni saranno condotte con l'ausilio di un R.O.V. (Remote Operate Veichle) PHANTOM HD, gentilmente concesso dalla ditta "Palumbarus" di Alberto Gasperin, per ritrarre lo stato dei fondali e pianificare le operazioni di recupero.
Le due giornate sono inserite nel progetto Europeo Aware divulgato dalla Project Aware Foundation con sede in Svizzera: Oberwilerstrasse 3 - CH - 8442 Hettlingen Switzerland.
Parteciperanno anche: l'AMIA di Palermo per lo smaltimento dei rifiuti recuperati; la ditta Newport s.p.a. per il supporto logistico delle gru; l'Associazione di Volontariato Croce Costantiniana per il supporto di Pronto Soccorso; Rappresentanti di Enti Locali, della Stampa e della Tv.

 

CEDIFOP news n. 4 - Ottobre 2006 - articolo 003

Anche gli "over 35" potranno diventare sommozzatori.

La sentenza del tribunale ha definito "iniquo" e "illogico" il limite di età previsto
da un decreto del 13 gennaio 1979.

(di Nicola Figlioli)

Una sentenza che ha aperto un dibattito. Il Tar del Lazio ha infatti deciso di dare ragione al subacqueo professionista Pasquale Tulumello, che si era visto respingere l’iscrizione al “registro dei sommozzatori” dalla Capitaneria di porto di Porto Empedocle per aver superato il limite di 35 anni età (previsto dal d.m. 13 gennaio del 1979) ed aveva quindi fatto ricorso.
Il Tar ha così dichiarato l’illegittimità del limite di età per “illogicità formale del provvedimento”, ovvero per un evidente contrasto con altre disposizioni dello stesso decreto. Il suddetto limite serviva infatti solo a garanzia dell’idoneità psico-fisica del sommozzatore, già accertata ogni anno tramite una specifica visita medica.
La sentenza avrà quindi dei risvolti per le procedure di iscrizione della Capitaneria di porto. Si potrebbero anche aprire nuove prospettive, sia per chi voleva diventare sommozzatore ed era impossibilitato a farlo perché considerato inidoneo a soli 35 anni, ma soprattutto per coloro che già esercitavano la professione da anni, magari “in nero” , e ora potranno regolarizzarsi.
(Nicola Figlioli - Avvisatore Marittimo della Sicilia)

 

CEDIFOP news n. 4 - Ottobre 2006 - articolo 002

Una risposta equilibrata che rende giustizia ai sommozzatori.

Intervento del direttore del CEDIFOP

(di Manos Kouvakis)

La sentenza del TAR del Lazio arriva, finalmente, a risolvere un annoso problema: decade il limite di età di 35 anni per l’iscrizione al Registro Sommozzatori presso le Capitanerie di Porto. Infatti, non tanto l’età, quanto le visite mediche, che attestano il buono stato di salute dell’Operatore Tecnico Subacqueo, devono essere la “discriminante” per l’iscrizione o meno in tale registro, fermo restando i requisiti formativi/professionali, dei richiedenti tale iscrizione.
Noi come scuola di formazione professionale abbiamo ricevuto molte richieste, da tutta Italia, di subacquei, anche oltre i trentacinque anni, che vogliono mettersi finalmente in regola, attraverso l’iscrizione nel Registro Sommozzatori.
Speriamo che il Ministero dei Trasporti recepisca la necessità di diramare, a tutte le Capitanerie di Porto, una Circolare sul tema del limite di età, così non ci saranno disparità di trattamento nelle varie zone d’Italia, e che questo sia il primo passo per cominciare a mettere ordine in questa variegata e dinamica categoria di lavoratori
Certamente il limite di età non è l’unico problema degli operatori subacquei, fra questi restano da affrontare i problemi riguardanti l’inquadramento in una categoria professionale che comprenda le dinamiche lavorative dell’operatore tecnico subacqueo che oggi è inquadrato come “metalmeccanico” (escludendo, paradossalmente, per definizione, l’attività in immersione). Sarebbe opportuna una legge che andasse a definire, catalogandole professionalmente, le varie tipologie di lavoratori subacquei, da quelli che esercitano la professione di “guide” subacquee, a coloro che lavorano nelle aree portuali, a coloro che lavorano “off-shore”; a mio avviso occorrerebbe una legge che a grandi linee ripartisse le attività subacquee almeno in tre macrosettori: “Subacquea sportivo/ricreativa o commerciale” (diving - guide turistiche subacquee) - “Subacquea professionale” (attuali OTS) - “Subacquea industriale” (alto fondale); andando a tracciare a grandi linee le competenze standard che ogni operatore di settore dovrebbe avere, tenendo conto dello stato dell’arte attuale, delle acquisizioni tecnologiche e delle procedure operative adottate per lo svolgimento dei lavori subacquei e per la stessa integrità fisica degli OTS e prendendo atto dello stato dell’arte della formazione professionale adottata fino ad ora in Italia correlndola agli standard operativi dettati da organismi “certificatori” di profilo internazionale, massima espressione dell’esperienza maturata in oltre 50 anni di attività subacquea.

 

CEDIFOP news n. 3 - Agosto 2006 - articolo 001

Cos'è un corso per OTS

La qualifica professionale di O.T.S. OPERATORE TECNICO SUBACQUEO, nasce il 13/01/1979, con un Decreto Ministeriale della Marina Mercantile, pubblicato poi nella Gazzetta Ufficiale n. 47 del 16/02/1979, integrato poi con il D.M. del 02/02/1982 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n° 65 del 08/03/1982.

Questo DM, stabilisce che possono iscriversi al registro dei sommozzatori in servizio locale presso le Capitanerie di Porto coloro che, essendo nella fascia di età fra i 18 e i 35 anni (*), hanno conseguito l'attestato di qualificazione professionale di OTS al termine di corsi effettuati, sia direttamente dagli assessorati regionali preposti all'istruzione professionale ed aventi strutture tecniche e didattiche idonee allo scopo, sia da scuole o centri di formazione professionale, del pari aventi strutture tecniche e didattiche idonee allo scopo, autorizzati dalle regioni territorialmente competenti in base ed ai sensi di leggi statali o regionali in materia di istruzione professionale.

D.M. dello 02.02.1982, Gazzetta Ufficiale Repubblica Italiana n° 65 dello 08.03.1982 dal titolo - Modificazioni al Decreto Ministeriale 13.01.1979 istitutivo della categoria dei sommozzatori in servizio locale che recita espressamente...omissis... “essere in possesso dell'attestato conseguito al termine dei corsi di formazione professionale effettuati secondo le modalità previste dall'art. 5 della legge 21 dicembre 1978, n° 845 e dalle relative leggi regionali di attuazione” ...omissis...

Precisi titoli di qualificazione professionale sono, pertanto, ritenuti indispensabili per espletare attività lavorativa subacquea, da valere su tutto il Territorio nazionale. Il settore della qualificazione professionale è regolamentato dalla legge quadro 845/78, dalla quale risulta palese, che NESSUN brevetto o attestato di qualsiasi tipo, genere o natura, conseguito presso qualunque organizzazione sportivo/amatoriale nazionale, anche se affiliata a Federazioni Nazionali, potranno mai conferire a tali attestazioni, paritetico o sostitutivo titolo abilitativo di carattere professionale, così come prescritto dalla citata legge al riguardo.

L’attestato di qualifica professionale di OTS diventa quindi una qualifica indispensabile per poter lavorare come professionista subacqueo nell’ambito delle aree portuali e non.

Il CEDIFOP, dal 1992 ad oggi, si è specializzato in questa tipologia di corsi, ha formato parecchie decine di sommozzatori, acquisendo una altissima specializzazione nel settore