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osteitti
04-01-15

©  CEDIFOP 2004 tutti i diritti riservati

 

OSTEITTI    

         (lavoro  realizzato dagli alunni del corso di Guida Turistica  Subacquea anno 2004,  durante le lezioni di biologia marina tenute dal prof. Sergio Renda.)

 

INTRODUZIONE

Classe di vertebrati acquatici gnatostomi dotati di uno scheletro osseo o parzialmente osseo, comprendente la maggior parte dei pesci viventi. Ne fanno parte organismi ectotermi marini e d’acqua dolce, diffusi a tutte le latitudini e a profondità variabili fino a 9000 m. Molti di essi compiono migrazioni stagionali, alcuni spostandosi anche dalle acque dolci alle acque salate (come le anguille) o viceversa (come molti salmonidi). Da un gruppo di osteitti, circa 400 milioni di anni fa, si staccò la linea evolutiva che diede origine agli anfibi e, da questi, a tutti i tetrapodi terrestri.

CARATTERISTICHE FISICHE

Il principale carattere diagnostico della classe degli osteitti – detti comunemente pesci ossei – è la presenza di tessuto osseo nello scheletro: nelle forme più primitive, come negli storioni, esso ne rappresenta solo un componente, insieme al tessuto cartilagineo; nelle più evolute, l’unico. Il tessuto osseo è presente anche nel tegumento, e precisamente nelle scaglie, che sono di forma e natura diversa da quelle tipiche dei condroitti o pesci cartilaginei.  

Un’altra caratteristica esclusiva della classe, assente nei condroitti, è la vescica natatoria, una specie di sacco ripieno di gas (principalmente ossigeno), che consente al pesce di adattare il proprio peso specifico a quello dell'acqua, in modo da regolare il galleggiamento al variare della profondità. In alcune specie, la vescica natatoria si è trasformata in un sacco polmonare, che consente la respirazione aerea in aggiunta alla respirazione branchiale; queste specie sono così in grado di sopravvivere anche in ambienti acquatici soggetti a siccità temporanee, come pozze o stagni.

La coda degli osteitti, a differenza di quella dei condroitti, è generalmente omocerca, vale a dire costituita da due lobi di uguali dimensioni (anche in questo caso fanno eccezione le forme primitive). Le branchie, inoltre, deputate alla respirazione, sono protette da una struttura mobile chiamata opercolo. Come tutti gli gnatostomi, i pesci ossei sono muniti di mandibole articolate e di denti. Hanno occhi ben sviluppati, non protetti da palpebre. Il loro cuore è suddiviso in due sole cavità, di cui un atrio e un ventricolo. La gran parte delle specie è ovipara e presenta fecondazione esterna. L'organo copulatorio, presente nelle poche specie vivipare con fecondazione interna, risulta da una porzione modificata della pinna anale. Sono presenti alcuni casi di ermafroditismo.

Anatomia dei pesci ossei

La figura illustra l'anatomia esterna e i principali organi interni degli osteitti o pesci ossei. A differenza dei condroitti o pesci cartilaginei, i pesci ossei hanno uno scheletro di natura ossea, un opercolo a protezione delle branchie e un organo idrostatico, detto vescica natatoria, che permette il galleggiamento a profondità diverse.

 

STORIA EVOLUTIVA

I più antichi resti fossili di osteitti appartengono a forme d’acqua dolce risalenti al Siluriano; la maggior parte dei pesci moderni comparvero tuttavia nel corso dell’Eocene, vale a dire intorno ai 50 milioni di anni fa. Da un gruppo di pesci ossei d’acqua dolce dell’ordine dei crossopterigi, che avevano sviluppato la capacità di respirare ossigeno aereo, si evolvettero i primi anfibi, circa 400 milioni di anni fa. Le forme viventi più simili ai crossopterigi antenati degli anfibi sono i dipnoi, di cui oggi sopravvivono soltanto 5 specie; nel 1938, tuttavia, è stato scoperto un esemplare di latimeria, un crossopterigio del sottordine celacantiformi, considerato un vero e proprio fossile vivente.

 

COMPOSIZIONE DELLA CLASSE

La classe degli osteitti è suddivisa nelle due sottoclassi dei sarcopterigi e degli actinopterigi. La prima comprende gli osteitti più primitivi, la maggior parte dei quali sono estinti; ne fanno parte i due ordini dei crossopterigi e dei dipnoi. La classe degli actinopterigi viene ulteriormente suddivisa in tre infraclassi: condrostei, olostei e teleostei. La prima comprende forme arcaiche come gli storioni, che conservano caratteri primitivi quali la coda eterocerca (costituita da due lobi di dimensioni diverse), una corazza ossea esterna, scaglie di tipo ganoide e una valvola intestinale simile a quella degli squali. Tra i membri più conosciuti dell’infraclasse degli olostei vanno annoverati i lucci, già caratterizzati da uno scheletro completamente osseo, ma ancora dotati di caratteri primitivi come la coda eterocerca e la valvola spirale. L’infraclasse dei teleostei, infine, raggruppa la maggior parte dei pesci ossei viventi e rappresenta il gruppo più diversificato di tutti i vertebrati.

Classificazione scientifica: Gli osteitti costituiscono una classe della superclasse gnatostomi, subphylum vertebrati, phylum cordati.  

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N.B.  Cordati: phylum del regno animale che comprende tutti i vertebrati, ed alcuni invertebrati, caratterizzati, almeno in una fase della loro vita, dalla presenza di una struttura dorsale di sostegno detta notocorda o corda dorsale. Altre caratteristiche sono: presenza di fessure bronchiali e di un sistema nervoso munito di un tubo neurale dorsale e di una coda.