CERNIA
FAMIGLIA
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Serranidi
(Serranidae)
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ORDINE
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Perciformi
(Perciformes)
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CLASSE
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Osteitti o
pesci ossei |
PHILUM
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Cordati |
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INTRODUZIONE
Nome comune di alcune specie di pesci
ossei inclusi nella famiglia dei serranidi dell’ordine dei
perciformi, caratterizzati da corpo massiccio, bocca ampia e
abitudini sedentarie. Le cernie vivono in acque costiere protette,
ricche di vegetazione acquatica e di comunità coralline, nelle fasce a
clima temperato e tropicale, in particolare nell’oceano Indiano e
Pacifico.
NOMI DIALETTALI
I nomi dialettali
usati in letteratura per indicare questa specie sono: Cernia di
scoglio (Campania); Cerna, Cherna, Chierna,
Tenca de mar, Sciaragno gigante (Friuli Venezia Giulia);
Zerola, Cernia di scoglio (Lazio); Anfouson,
Luxerna de scheuggio, Meo, Meu (Liguria); Cernia,
Ngernia, Scotto (Puglia); Cerna, Gernia,
Ngernia, Scirenga (Sardegna); Cernia, Gerna,
Perchia di mari, Cirenga, Scirenga (Sicilia);
Cernia di scoglio (Toscana); Tenca de mar (Veneto).
CARATTERISTICHE FISICHE
Le dimensioni delle cernie variano da
un minimo di 10 cm ai 3,5 m di alcuni esemplari della specie australiana
Epinephelus lanceolatus. Le scaglie del loro rivestimento sono di
tipo ctenoide, vale a dire dotate di un margine dentellato. Le
pinne dorsali sono rinforzate anteriormente da 9-11 spine prominenti.
Molte specie sono dotate di cromatofori che permettono cambiamenti
repentini della colorazione. Alcune, nel corso del ciclo vitale, vanno
incontro a inversione sessuale da maschio a femmina: producono
spermatozoi da giovani e uova dall’età di circa 5 anni. Si conoscono
anche
casi di ermafroditismo,
vale a dire della capacità di alcune specie di produrre entrambi i tipi
di gameti, ma l’autofecondazione non è mai stata documentata.
DESCRIZIONE
La Cernia è un pesce
osseo di notevoli dimensioni Il corpo è massiccio e di forma ovale. La
bocca è ampia, più sporgente nella parte inferiore (mandibola) rispetto
alla superiore (mascella); su entrambe, è presente una fila esterna di
denti anteriori caniniformi ed inclinati verso l’interno, seguiti da
serie più interna di denti mobili e depressibili. L’opercolo (struttura
ossea che racchiude la camera branchiale) con tre spine: il margine
superiore è dentellato, quello inferiore, liscio.
La pinna dorsale è
unica, con 11 robusti raggi spiniformi nella parte anteriore. Il margine
della pinna della coda è convesso (arrotondato).
La colorazione,
bruno-rossiccia con macchie irregolari chiare (grigie o giallastre) più
evidenti negli esemplari giovani, è bruno scura negli adulti.
Sul bordo della
pinna della coda è presente una evidente stria bianca, che non è
evidente negli adulti.
Gli occhi sono di
colore azzurro.
La lunghezza massima
raggiunta da questa specie è più di 1 m ed un peso di 60 - 70 kg; è
comune a 20 - 80 cm. La Cernia vive anche 40-50 anni ed esemplari sono
vissuti in acquario anche più di 20 anni.
RIPRODUZIONE
Nel Mediterraneo, la
riproduzione è in estate, quando gli individui maturi sessualmente si
riuniscono a profondità di 15-30 metri per emettere i gameti (uova e
spermatozoi). La Cernia è una specie ermafrodita proteroginica, cioè in
ciascuna Cernia negli organi sessuali interni (gonadi) coesistono gameti
sia maschili che femminili. Questi ultimi maturano prima: ogni Cernia
infatti per i primi 10-12 anni, assume funzioni sessuali femminili, dopo
i 12 anni di età assume funzioni sessuali maschili. La maturità sessuale
è raggiunta ad lunghezza di circa 40 cm (femmine) e di circa 80 cm
(maschi).
SPECIE RAPPRESENTATIVE
Una specie tipica e molto conosciuta è
la caraibica cernia striata Epinephelus striatus, lunga circa 90
cm. Questo pesce ha l’abitudine di appostarsi negli anfratti della
barriera corallina e di avventarsi su granchi e seppie, frantumandone i
gusci o le conchiglie con le potenti mascelle. La varietà più comune
nelle acque del Mediterraneo è la cernia comune, Epinephelus gigas,
che può raggiungere il metro di lunghezza. Le cernie hanno carni assai
pregiate; oltre alla cernia striata, nelle Indie Occidentali e lungo le
coste sud-orientali degli Stati Uniti vengono comunemente pescate
Epinephelus morio, Epinephelus adscensionis ed Epinephelus
nigritus. La specie Epinephelus itajara, diffusa nelle
acque costiere dell'Atlantico occidentale, è fra le più grandi e arriva
a pesare 340 kg. Comuni invece sulla costa del Pacifico sono
Epinephelus analogus, Mycteroperca jordani e Mycteroperca
xenarca.
Tra le cernie capaci di cambiare
colore, alcune, come Cephalophalus argus, riescono a farlo quasi
istantaneamente: passano da una colorazione scura a una più chiara
mentre mangiano o in caso di pericolo, quando vengono spaventate.
Mycteroperca bonaci è di colore rosso scuro in acque profonde, ma
diventa molto più chiara in acque basse. Le specie più piccole capaci di
effettuare spettacolari cambiamenti di colore sono molto apprezzate
dagli acquariofili.
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Cernia
pantera
Il
nome della cernia pantera, inclusa nella famiglia dei serranidi, allude alla
tipica colorazione a macchie, che ha valore mimetico nell'ambiente della
barriera corallina. La dieta carnivora della cernia pantera comprende anche
prede di dimensioni relativamente grandi, che questo pesce può afferrare e
inghiottire grazie all'ampia cavità
boccale di cui è dotata.
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SPECIE DEL MEDITERRANEO
Nel mediterraneo ci
sono varie specie di cernia. Il genere più rappresentato è
Epinephelus con ben sei specie delle quali quattro sono autoctone e
due (Epinephelus haifensis ed E. malabaricus) sono di
origine indo-pacifica e sono arrivate nel mediterraneo sud-orientale
attraverso il canale di Suez.
A queste sei
si aggiungono altre due specie: la cernia bruna (Polyprion
Americanus) e la cernia rossa (Mycteroperca Rubra).
Del genere
Epinephelus fanno parte la cernia comune (E. Guaza), la
cernia dorata (E. Alexandrinus), la cernia bianca (E. Aeneus)
e la cernia di fondale (E. Caninus). Sono tutte specie
essenzialmente carnivore, ma occupando delle nicchie ecologiche diverse
ed avendo raggiunto un certo grado di specializzazione alimentare la
competizione tra le diverse specie di cernia è molto attenuata.
N.B.
Epinephelus:
Il termine Epinephelus è legato alla colorazione della
cernia e deriva dal greco "epinèphelos" che significa nuvoloso.
CURIOSITA’:
La cernia, se non spaventata, si può
presentare frontalmente ai subacquei e può così essere facilmente ammirata.
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