CEDIFOP news - articolo 242 - cedifop

, nel punto in cui vogliamo far comparire la nota di copyright, questo codice:
Vai ai contenuti

Menu principale:

CEDIFOP news - articolo 242

CEDIFOP news > 2017
Sviluppo e prospettive del commercial diver Italiano

CEDIFOP news n. 128 - febbraio 2017 - articolo 242 
CEDIFOP: eccellenza europea nella formazione dei sommozzatori


(di C.Alessandro Mauceri)

La formazione subacquea professionale è certamente un settore di nicchia. Ma mentre altri lavori sono in crisi e il numero di nuovi posti di lavoro continua a diminuire, pare che questo settore non conosca crisi: sia in campo nazionale che oltre i confini dell’Italia i competitors che dispongono di una formazione spendibile sul mercato del lavoro non hanno difficoltà a trovare lavoro.
Alla base di ciò c’è certamente la formazione (e il relativo conseguimento delle licenze e dei titoli necessari). Anche in Sicilia dove, da anni, anzi, da decenni la formazione è vista come spreco di soldi pubblici, una piaga da estirpare ad ogni costo anche perché non produce alcun risultato. In alcuni settori, invece i risultati ci sono. Eccome. Lo dimostra il CEDIFOP, un centro di formazione per tecnici sommozzatori altamente specializzati nato nel 1993 come associazione e da sempre impegnato nel settore della subacquea industriale (che, si badi bene, è ben diversa da quella sportivo-ricreativa). Oggi il CEDIFOP è “Full Member diver training” dell’Idsa oltre che membro dell’Imca, l’International marine contractor association e Affiliate Member American Welding Society (Aws). Una serie di riconoscimenti frutto dell’esperienza e della professionalità del direttore del CEDIFOP, Manos Kouvakis.
Uno dei pochi (se non l’unico) in Italia ad avere tutte le certificazioni internazionali in questo campo: gli standard formativi sono stabiliti dall’International Diving Schools Association (Idsa), che rappresenta l’unica associazione didattica nella subacquea industriale a livello internazionale.
Non sono molti a livello internazionale (e ancora meno a livello nazionale) i centri di formazione che dispongono dei requisiti e dell’esperienza per il rilascio delle qualifiche professionali in questo settore.

Un mondo quello del rilascio dei brevetti per questa attività ricco di insidie e difficile da assecondare: solo l’esperienza di chi come Kouvakis e sua moglie hanno dedicato a questo settore tutta la loro vita consente di venirne a capo. E di lottare con scelte regionali che spesso "legiferano" in maniera contrastante e non coerente né con le norme internazionali e che no consentono ai centri di formazione specializzati di assicurare i requisiti che il mercato internazionale richiede. Requisiti che invece il CEDIFOP ha dimostrato di avere e di saper trasmettere ai propri allievi. È per questo i giovani che vengono formati e che provengono non solo dalla Sicilia ma da molte altre regioni italiane e addirittura dall’estero, non faticano (una volta completata la formazione) a trovare lavoro in tutto il mondo. Nel Mediterraneo, a esempio, dove sono molte le imprese che lavorano all’installazione, alla manutenzione e alla rimozione di impianti subacquei. I campi di applicazione sono innumerevoli: si va dalle tubazioni alle strutture tecnologiche legate alle attività portuali, dalle attività minerarie e industriali all’estrazione fino alle piattaforme petrolifere, ai gasdotti, agli oleodotti, agli impianti costieri e alle raffinerie.

Il costo per tutto ciò è pesante: da una lato formare professionisti così specializzati richiede un dispendio di energie e di risorse non indifferente. Dall’altro, nonostante la scuola di metalmeccanica subacquea di Palermo sia accreditata dalla Regione Sicilia, deve fare tutto con le proprie forze senza beneficiare dei finanziamenti pubblici (erogati a pioggia a molti enti che non creano nessun posto di lavoro vero). Da sempre la Regione Sicilia lo esclude dai finanziamenti. Ma questo per il CEDIFOP non pare essere un problema, anzi semmai è uno stimolo in più per fare meglio il proprio lavoro e per rendere sempre più “vendibili” i propri corsi. Il centro di formazione si autofinanzia grazie alle quote di iscrizione pagate dai giovani e dalle loro famiglie (un corso arriva a costare anche 4000 euro). In cambio gli allievi ricevono un una formazione di qualità che permette di raggiungere livelli di professionalità elevatissimi e di acquisire competenze in settori cosiddetti ‘trainanti’, ma soprattutto di poter approfittare delle opportunità di lavoro offerte da un mercato sempre più specialistico e attento alle professionalità.
Una lezione non solo ai futuri sommozzatori ma a quanti da sempre pensano che la Sicilia e il settore della formazione in particolare sono solo uno sperpero di denaro pubblico e nient’altro.



Seleziona la lingua per leggere il sito - Select the language to read the site  
 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu