CEDIFOP news n. 51 - Settembre 2010 - articolo 094
Riepilogando, al ritorno dalle ferie:
(di Manos Kouvakis)
Facciamo il punto della situazione ad oggi, naturalmente dando un'occhiata alla proposta legislativa Bellotti/Lo Presti/Carlucci, che dopo un rapido avvio, con proposte, emandamenti approvati e non, che si possono visionare collegandosi al seguente link, della Camera dei Deputati, (ma siamo fermi al 16 Settembre 2009):
http://nuovo.camera.it/453?bollet=_dati/leg16/lavori/bollet/200909/0916/html/11#89n1
seguiti dal Nulla Osta di tutte le Commissioni (ma con condizioni ed osservazioni imposte) eccetto quello della V Commissione (Bilancio e Tesoro) che ha richiesto una relazione tecnica, ai sensi dell'articolo 11-ter, comma 3, della legge n. 468 del 1978, in data 5 Novembre 2009, essa si è arenata in acque piuttosto calme.
Niente di più, anche se va registrato un piccolo passo avanti, con la presentazione del dossier del 28 ottobre 2009, che si può leggere qui:
http://nuovo.camera.it/view/doc_viewer_fu%33D6%D%26navette%3D
Visto dall'ottica di un ente formativo, essendo CEDIFOP una scuola, va commentata positivamente, la parte della proposta che riguarda i riconoscimenti dell'HSE, introdotti con la proposta LO PRESTI, riproposti come emendamenti e confermati anche nel dossier del 28 ottobre 2009, dove testualmente si legge:
" Disciplina in materia di formazione professionale
La norma, tra i requisiti richiesti per l’iscrizione al registro degli operatori, prevede il diploma o l’attestato di qualifica rilasciato da istituti statali o da centri di formazione professionale legalmente riconosciuti dallo Stato o accreditati dalle regioni, conseguiti al termine di corsi di formazione professionale conformi agli standard internazionali dell’Health and Safety Executive (HSE) (comma 1, lettera d).
Al riguardo appare opportuno che il Governo confermi che dall’attuazione della norma non conseguono oneri per la finanza pubblica, trattandosi di attività di certificazione ed accreditamento che dovrebbero essere già attualmente svolte dallo Stato e dalle regioni."
Ma nel frattempo, qualcosa si sta muovendo, come l'Ordinanza n. 25/2010 del 17 Marzo 2010, dell'Ufficio Circondariale Marittimo di ANZIO, che si può leggere integralmente al seguente link:
http://www.cedifop.it/appunti/ord-ANZIO.htm
che si affianca alla ormai famosa Ordinanza n. 77 del 1992 della Capitaneria di Porto di Ravenna.
Inoltre, nel mese di Luglio 2010, è stata per la prima volta pubblicata la norma UNI 11366 dal codice ICS : 13.100, dal titolo "Sicurezza e tutela della salute nelle attività subacquee ed iperbariche professionali al servizio dell'industria - Procedure operative" (Titolo in lingua inglese: Health and safety in diving and hyperbaric professional activities - Operative procedures).
Un passo molto importante, e noi diamo il benvenuto a questa norma, che anche se, ancora, con molte imperfezioni e lacune, visto che per ora è "infarcita" con molti passi presi dalla subacquea sportiva o sconfinamenti in competenze che riguardano esclusivamente Enti Pubblici e Amministrazioni Regionali, ma tutto sommato piccole imperfezioni che si spera vengano corrette, nelle successive versioni della norma, senza con questo voler diminuire l'importanza del lavoro svolto fino ad ora, come primo passo, sperando che l'iniziativa sommata agli sforzi e volontà di tutti, permetta anche all'Italia, in un futuro prossimo ma vicino, di affacciarsi in modo autonomo in ambito Internazionale.