BARRACUDA
(Sphyraena
Sphyraena)
FAMIGLIA
|
Sfirenidi |
ORDINE
|
Perciformi
(Perciformes)
|
CLASSE
|
Osteitti o
pesci ossei |
SOTTORDINE
|
mugiloidei |
PHILUM
|
Cordati |
SUBPHILUM
|
vertebrati |
|
|
Nome comune di
circa 18 specie di pesci marini predatori dell’ordine dei perciformi,
del genere di pesci teleostei carnivori (Sphyraena) delle acque
tropicali, pericolosissimi, dal corpo snello e allungato coperto da
piccole scaglie, con una grande bocca bene armata di denti e mandibola
protrusa, e lunghi fino a 2 m. Di questa specie fanno parte il grande
barracuda (Sphyraena Barracuda) dell'Atlantico e del Pacifico
occidentale; il barracuda americano (Sphyraena Borealis)
dell'Atlantico settentrionale ed il barracuda del Pacifico (Sphyraena
Argentea). Col termine
generico di “barracuda”, inoltre, sono noti pesci grandi diffusi nei
mari caldi dove possono raggiungere la taglia di quasi due metri, ma che
sono specie diverse dalla Sphyraena Sphyraena del nostro Mediterraneo.
Dove vive:
vive nel
Mediterraneo, nelle acque tropicali dell'Atlantico e nel Pacifico
occidentale, ed all'inizio della stagione riproduttiva, in aprile, si
sposta verso acque più temperate dove le sue larve si nutrono di
plancton.
Ambiente:
Questi predatori preferiscono le scogliere con fondali profondi e con
buone correnti, come punte rocciose, ma alcune volte è possibile
trovarli in acque più basse su fondali misti.
Abitudini:
Il luccio di mare è un pesce costiero che vive sia su fondali sabbiosi
che su quelli rocciosi, soprattutto nei punti in cui gli speroni di
roccia cadono a picco nel mare. Deve essere considerata una specie
pelagica poiché abitualmente nuota a piccoli gruppi nelle acque
superficiali, spingendosi molto raramente oltre i cento metri di
profondità. I giovani sono quasi costantemente in movimento alla ricerca
delle abituali prede, quali lattarini, boghe, cefali e pesce azzurro in
genere; da adulti però conducono un’esistenza solitaria e spesso
preferiscono restare fermi a mezz’acqua in costante agguato.
Descrizione:
Il barracuda
presenta corpo slanciato, a forma di siluro, ricoperto di scaglie; il
dorso è bruno scuro che sfuma sul blu sui fianchi argentei, mentre il
ventre è biancastro; il muso è grosso e la bocca molto ampia e tagliata
orizzontalmente; i denti come detto prima sono ricurvi e distanti tra
loro, adatti ad afferrare la preda e trattenerla; il palato e la bocca
hanno una consistenza molto dura; le pinne dorsali sono due e ben
separate fra loro, la seconda è opposta e simmetrica a quella anale;
quella codale è biforcuta mentre le pinne pettorali e ventrali sono poco
sviluppate, il colore delle pinne è nerastro. Il suo peso può arrivare
ai 10-12 kg, ma nelle acque Sarde il peso massimo è di 1-3 kg. La
Sphyraena Viridensis si avvicina e si trattiene in prossimità delle
coste; la sua presenza sottocosta nel periodo invernale è subordinata
alla temperatura delle acque e quindi all’andamento della stagione
autunnale, in effetti, sono stati catturati esemplari anche a gennaio; è
un predatore tipicamente superficiale, ma è possibile trovarlo anche a
discrete profondità. Il barracuda mediterraneo ama cacciare nella
schiuma.Essendo un pesce gregario (solo gli esemplari molto grossi sono
solitari) sono possibili attacchi multipli nel giro di pochi minuti.
La particolarità
della specie Mediterranea è che le bande scure comparivano solo negli
esemplari adulti, mentre nello stadio giovanile non erano ancora
evidenti. Ma, in effetti, la differenza è notevole, nello Sphyraena
Barracuda i denti sono pochi e di forma conica, mentre nel barracuda
Mediterraneo i denti sono più numerosi, sottili e ricurvi. La specie che
frequenta le nostre acque si chiama: Sphyraena Viridendis che
dai primi anni ’90 ha aumentato la sua diffusione nel Mediterraneo ed in
alcune zone della Sardegna è diventata la specie più frequente nella
pesca. L’aggressività del barracuda è maggiore durante i periodi di
coabitazione nelle zone di caccia con Spigole, ma al contrario la sua
combattività è molto scarsa, gli esemplari più piccoli sono
proporzionalmente più combattivi di quelli grossi; è da notare che un
esemplare di tre kg arriva ad un metro di lunghezza! Alcuni piccoli
esemplari sono stati catturati anche lungo tutta l’Italia. Sono noti gli
attacchi all’uomo da parte di barracuda; il più delle volte l’attacco è
violento ed è spesso seguito da testate, capriole e salti.
Alimentazione:
È un pesce vorace
ed aggressivo ed il regime alimentare è esclusivamente carnivoro, anzi
pescivoro.
Biologia:
La sua dieta è
composta prevalentemente d’altri pesci, più raramente molluschi e
crostacei. La deposizione delle uova avviene a fine primavera o inizio
dell’estate.
Uova e larve sono pelagiche. I giovani fino ad una decina di centimetri
di lunghezza si avvicinano molto alle coste specialmente lungo i
litorali sabbiosi dove possono essere pescati con le reti.
|
|
Stephen Frink/ALLSTOCK, INC.
|
Barracuda (sphiraena barracuda)
|
Fra i pesci, uno dei
più voraci predatori è il barracuda, appartenente alla famiglia degli
sfirenidi. Il grande barracuda, o barracuda gigante, diffuso nelle acque
dell'Atlantico e del Pacifico, può raggiungere una lunghezza massima di
1,8 m.
|