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Barracuda (o luccio marino)
04-01-15

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BARRACUDA
(Sphyraena Sphyraena)

 

FAMIGLIA

Sfirenidi

ORDINE

Perciformi
(Perciformes)

CLASSE

Osteitti  o pesci ossei

SOTTORDINE

mugiloidei

PHILUM

Cordati

SUBPHILUM

vertebrati

Nome comune di circa 18 specie di pesci marini predatori dell’ordine dei perciformi, del genere di pesci teleostei carnivori (Sphyraena) delle acque tropicali, pericolosissimi, dal corpo snello e allungato coperto da piccole scaglie, con una grande bocca bene armata di denti e mandibola protrusa, e lunghi fino a 2 m. Di questa specie fanno parte il grande barracuda (Sphyraena Barracuda) dell'Atlantico e del Pacifico occidentale; il barracuda americano (Sphyraena Borealis) dell'Atlantico settentrionale ed il barracuda del Pacifico (Sphyraena Argentea). Col termine generico di “barracuda”, inoltre,  sono noti pesci grandi diffusi nei mari caldi dove possono raggiungere la taglia di quasi due metri, ma che sono specie diverse dalla Sphyraena Sphyraena del nostro Mediterraneo.

Dove vive: vive nel Mediterraneo, nelle acque tropicali dell'Atlantico e nel Pacifico occidentale, ed all'inizio della stagione riproduttiva, in aprile, si sposta verso acque più temperate dove le sue larve si nutrono di plancton.

Ambiente: Questi predatori preferiscono le scogliere con fondali profondi e con buone correnti, come punte rocciose, ma alcune volte è possibile trovarli in acque più basse su fondali misti.

Abitudini: Il luccio di mare è un pesce costiero che vive sia su fondali sabbiosi che su quelli rocciosi, soprattutto nei punti in cui gli speroni di roccia cadono a picco nel mare. Deve essere considerata una specie pelagica poiché abitualmente nuota a piccoli gruppi nelle acque superficiali, spingendosi molto raramente oltre i cento metri di profondità. I giovani sono quasi costantemente in movimento alla ricerca delle abituali prede, quali lattarini, boghe, cefali e pesce azzurro in genere; da adulti però conducono un’esistenza solitaria e spesso preferiscono restare fermi a mezz’acqua in costante agguato.

Descrizione: Il barracuda presenta corpo slanciato, a forma di siluro, ricoperto di scaglie; il dorso è bruno scuro che sfuma sul blu sui fianchi argentei, mentre il ventre è biancastro; il muso è grosso e la bocca molto ampia e tagliata orizzontalmente; i denti come detto prima sono ricurvi e distanti tra loro, adatti ad afferrare la preda e trattenerla; il palato e la bocca hanno una consistenza molto dura; le pinne dorsali sono due e ben separate fra loro, la seconda è opposta e simmetrica a quella anale; quella codale è biforcuta mentre le pinne pettorali e ventrali sono poco sviluppate, il colore delle pinne è nerastro. Il suo peso può arrivare ai 10-12 kg, ma nelle acque Sarde il peso massimo è di 1-3 kg. La Sphyraena Viridensis si avvicina e si trattiene in prossimità delle coste; la sua presenza sottocosta nel periodo invernale è subordinata alla temperatura delle acque e quindi all’andamento della stagione autunnale, in effetti, sono stati catturati esemplari anche a gennaio; è un predatore tipicamente superficiale, ma è possibile trovarlo anche a discrete profondità. Il barracuda mediterraneo ama cacciare nella schiuma.Essendo un pesce gregario (solo gli esemplari molto grossi sono solitari) sono possibili attacchi multipli nel giro di pochi minuti.

La particolarità della specie Mediterranea è che le bande scure comparivano solo negli esemplari adulti, mentre nello stadio giovanile non erano ancora evidenti. Ma, in effetti, la differenza è notevole, nello Sphyraena Barracuda i denti sono pochi e di forma conica, mentre nel barracuda Mediterraneo i denti sono più numerosi, sottili e ricurvi. La specie che frequenta le nostre acque si chiama: Sphyraena Viridendis che  dai primi anni ’90 ha aumentato la sua diffusione nel Mediterraneo ed in alcune zone della Sardegna è diventata la specie più frequente nella pesca. L’aggressività del barracuda è maggiore durante i periodi di coabitazione nelle zone di caccia con Spigole, ma al contrario la sua combattività è molto scarsa, gli esemplari più piccoli sono proporzionalmente più combattivi di quelli grossi; è da notare che un esemplare di tre kg arriva ad un metro di lunghezza! Alcuni piccoli esemplari sono stati catturati anche lungo tutta l’Italia. Sono noti gli attacchi all’uomo da parte di barracuda; il più delle volte l’attacco è violento ed è spesso seguito da testate, capriole e salti.

Alimentazione: È un pesce vorace ed aggressivo ed il regime alimentare è esclusivamente carnivoro, anzi pescivoro.

Biologia: La sua dieta è composta prevalentemente d’altri pesci, più raramente molluschi e crostacei. La deposizione delle uova avviene a fine primavera o inizio dell’estate. Uova e larve sono pelagiche. I giovani fino ad una decina di centimetri di lunghezza si avvicinano molto alle coste specialmente lungo i litorali sabbiosi dove possono essere pescati con le reti.

Stephen Frink/ALLSTOCK, INC.

Barracuda (sphiraena barracuda) 

Fra i pesci, uno dei più voraci predatori è il barracuda, appartenente alla famiglia degli sfirenidi. Il grande barracuda, o barracuda gigante, diffuso nelle acque dell'Atlantico e del Pacifico, può raggiungere una lunghezza massima di 1,8 m.