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Polpo
03-01-15

Polpo

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POLPO
 

Mollusco marino carnivoro, diffuso ovunque nelle acque delle regioni calde e temperate. È caratterizzato da un corpo molle, con un cervello ben sviluppato e otto braccia che portano ciascuna due file di ventose. La vista particolarmente acuta del polpo è dovuta alla presenza di due grandi occhi complessi, che presentano una struttura analoga a quella degli occhi dei vertebrati. I polpi passano gran parte delle loro vita nascosti e quando escono si mimetizzano cambiando rapidamente il colore e l'aspetto della loro cute. Le specie di grandi dimensioni, come il comune Octopus vulgaris che può raggiungere la lunghezza di 1 m, si scelgono una tana fra le rocce o i detriti. Le specie più piccole, quali Octopus joubini, preferiscono, invece, le conghiglie vuote dei bivalvi, che tengono chiuse servendosi delle ventose.

Il polpo in genere emerge dalla sua tana per cacciare i crostacei e i molluschi bivalvi di cui si nutre. Per catturare le proprie prede utilizza numerose strategie comportamentali: ad esempio, agita l'apice di un braccio, simulando il movimento di un verme; oppure scivola vicino a un granchio e si avventa su di esso, affondando il becco nel suo carapace e iniettandovi un veleno mortale (pochissime specie producono un veleno pericoloso anche per gli esseri umani). I polpi sono a loro volta preda di numerosi pesci, tra cui le murene. Quando un polpo viene attaccato aspira acqua nella cavità del mantello, che poi espelle con grande forza dal sifone: in questo modo produce un moto a reazione, durante il quale generalmente viene anche liberata una nube di "inchiostro" nero. È questa una sostanza emessa a scopo difensivo, che in certi casi sembra esercitare un effetto paralizzante sugli organi di senso del predatore.

Interessanti sono anche i comportamenti del polpo prima dell'accoppiamento: il maschio in genere si avvicina alla femmina a una distanza tale da poterla accarezzare con l'ectocotile, un braccio modificato che presenta un solco profondo fra le due file di ventose e che termina con un apice a cucchiaio. Al termine del corteggiamento il maschio inserisce l'ectocotile sotto il mantello della femmina: le spermatofore contenenti gli spermatozoi scorrono, così, lungo il solco del braccio modificato e vengono immesse nell'ovidutto. Subito dopo l'accoppiamento la femmina comincia a deporre nella tana le uova fecondate, ciascuna delle quali è chiusa in una capsula trasparente; in totale depone circa 150.000 uova in due settimane. Per i successivi 50 giorni la femmina rimane a guardia delle uova, ventilandole e tenendole pulite con getti d'acqua. I piccoli di Octopus macropus non sono più grandi di 3 mm, galleggiano in superficie e per circa un mese fanno parte del plancton. Poi vanno a fondo e cominciano la loro normale vita di fondale. Allo stadio adulto i polpi solitamente restano confinati in un'area relativamente ristretta, con l'eccezione delle specie con larve planctoniche che vengono trasportate in tutto il mondo dalle correnti.

Classificazione scientifica: I polpi appartengono all'ordine degli octopodi. Octopus vulgaris, Octopus joubini e Octopus macropus sono tutti membri della famiglia degli octopodi.

Dorling Kindersley

Polpo comune

Il polpo è un mollusco cefalopode a otto tentacoli predatori. Il mantello, lo spesso strato muscolare comune a tutti i molluschi, delimita una cavità contenente i principali organi, tra cui le branchie, il tubo digerente e le gonadi. La massa cerebrale, molto sviluppata per un invertebrato, giustifica il nome dell'intera classe.


Jane Burton/Bruce Coleman, Inc.

Polpessa

La polpessa (Octopus macropus) vive su fondali rocciosi sublitoranei, fino a una profondità di circa 100 m. Ha braccia particolarmente lunghe, con ventose più grandi della media, e una colorazione variabile dal giallo bruno al rosso scuro maculato di bianco. La femmina depone circa 150.000 uova per volta; alla schiusa, i piccoli non superano i 3 mm di lunghezza; fluttuano in balia delle correnti superficiali per circa un mese, per poi portarsi in profondità, dove rimangono tra le anfrattuosità del fondo.